RMN aperta per la diagnosi di “timoma”

    DOMANDA

    Salve dottore Soffro di una forma moderata di diplopia. Dopo avere eseguito una RMN encefalica e dell’orecchio, mi è stata consigliata una RMN del mediastino per individuare un eventuale timoma che in certi casi può avere un cero ruolo nella determinazione della diplopia. Ma dopo essere uscito scosso da un’ora di RMN chiusa, non intendo assolutamente ripetere questa esperienza .
    Mi è stata consigliata la RMN aperta, ma il centro di AG. a cui mi sono rivolto mi ha detto che per un problema di Tesla, il risultato delle immagini non sarebbe stato buono. Lei che ne pensa? Per la diagnosi di timoma è indispensabile la RMN chiusa o basterebbe una TAC, anche se prenderei delle radiazioni, o esiste in Sicilia qualche centro con un software miglior che potrebbe effettuarla. Molte grazie.

    RISPOSTA

    Premetto che non conosco la situazione delle apparecchiature radiologiche nella sua regione.

    Per la diagnosi di timoma bisogna avere un inquadramento clinico e di laboratorio ed in seconda battuta eseguire una diagnostica per immagini che può essere fatta sia con TC che con risonanza magnetica. Per la risonanza magnetica conviene usare una macchina ad alto campo con magnete chiuso. In alcuni casi selezionati è possibile anche utulizzare una apparecchiature a magente aperto, ma dovendo studiare il mediastino si avrà comunque un senso di oppressione notevole, finendo la testa sotto il magnete. Pertanto prima si rivolga ad un buon clinico che confermi il sospetto diagnostico e poi magari faccia la TC se proprio non riesce ad eseguire una RM ad alto campo su macchina amagnete chiuso.

    Paolo Campioni

    Paolo Campioni

    Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzato in medicina nucleare e in radiologia (indirizzo radiodiagnostica). È professore di diagnostica per immagini e radioterapia all’Università di Ferrara e lavora presso l’Arcispedale S.Anna di Ferrara-Cona.
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