Rubeo test

    Pubblicato il: 18 Agosto 2013 Aggiornato il: 18 Agosto 2013

    DOMANDA

    Salve
    ho un quesito da porle.. Premetto che ho avuto un aborto all’undicesima settimana di gestazione, ma il cuoricino del mio piccolo si era fermato prima, tant’è che la gravidanza era rimasta indietro almeno di due settimane..
    Due giorni prima dell’aborto mi apprestavo a ritirare le analisi di routine, e ciò che risalta è stato il valore del rubeo test:
    IGG 106,80 (Valori di riferimento Negativo 0-5; dubbio 5-10; positivo >10)
    IGM 4,43 (Valori di riferimento Negativo 0-1,2; dubbio 1,2-1,6; positivo>1,6)
    Poi è accaduto dell’aborto e giorno 27 luglio esattamente 5 giorni dopo le prime analisi, per verificare che il laboratorio non avesse sbagliato riseguo il test delle IGM della rosolia altrove con il seguente risultato:
    Rosolia Ab IGM 1.8 ; U. di M: Ndx; Limiti:negativo<1.2
    Premesso che in famiglia credevamo che io avessi preso la rosolia da piccola le mie domande sono le seguenti:
    – E’ possibile che da piccola non abbia preso la rosolia?
    – E’ effettivamente infezione da rosolia, o potrebbe essere (come mi ha detto la ginecologa o un’interferenza con un’altra infezione o malattia autoimmune)?
    – Se fosse la seconda ipotesi, come faccio a saperlo?
    – Ho contratto la rosolia in gravidanza in maniera del tutto asintomatica considerando che nella mia zona non c’è stata?
    – Ha potuto provocare l’aborto?
    Non mi do pace…

    RISPOSTA

    Cara Signora,

    in primo luogo voglio dirle che mi dispiace per quanto le è accaduto. Certamente non possiamo escludere che ci siano state delle concause ma la positività delle IgM depone per una infezione da virus della rosolia in corso di gravidanza e questo potrebbe avere causato l’aborto. Consideri che l’infezione da virus della rosolia può anche decorrere in modo asintomatico e, in tal caso, la positività degli anticorpi è l’unico “campanello d’allarme”.

    La sua domanda è una occasione per fare presente come tutte le donne che desiderino o possano avere una gravidanza dovrebbero eseguire i test anticorpali (inclusi quelli per la rosolia, oltre che per gli altri agenti infettivi del cosiddetto “complesso TORCH”) *prima* della gravidanza, soprattutto allo scopo di mettere in atto le necessarie misure di profilassi atte a evitare che tali infezioni possano colpire la donna mentre è gravida, causando problemi al prodotto del concepimento. Inoltre, lo screening pre-gravidico consente di meglio interpretare eventuali variazioni nei risultati degli esami in corso di gravidanza e, quindi, consentire una migliore diagnosi di eventuali problemi intercorrenti.

    In altri termini, sapere qual è il “punto di partenza” prima della gravidanza è importante per meglio interpretare la causa di eventuali problemi nel corso di gravidanza per consentire alla donna soluzioni idonee.