DOMANDA
Buongiorno Dottore, desiderei conoscere il Suo parere in merito all’eseme in oggetto.
Sono una signora di anni 65, che dopo un focolaio di polmonite mi è stato prescritto l’esame in oggetto.
Gli esiti sono i seguenti: modesta accentuazione del disegno interstiziale polmonare.
In sede paracardiaca basale a sinistra si osservano alcune strie radiopache verosibilmente trasudatizie e atelelectasiche disventilatorie e l’opacamento basale paracardiaco destro apprezzabile e verosibilmente correlabile in parte a sovrapposizione di parti molli e in parte ad impegno adiposo del seno cardio-frenico ma nel complesso in mancanza di precedenti esami per raffronto sono utili controlli nel tempo a non lunga scadenza o se clinicamente indicato ulteriori più approfonditi accertamenti.
Seni costo-frenici liberi.
Limitato sollevamento dell’emidiaframma di destra.
Ombra cardiovascolare con dimensioni nei limiti della norma con calcificazioni parietali dell’arco.
Ringrazio anticipatamente
Maria
RISPOSTA
Gentile signora,
per poter esprimere un parere autorevole su una radiografia, come può immaginare, lo pneumologo deve sempre visionare l’immagine radiologica. In alternativa si può solo commentare il referto di ciò che ha osservato il collega radiologo. Nel suo caso non sembrerebbero presenti segni sicuri del focolaio di polmonite del quale, mi dice, ha sofferto. Evidentemente il trattamento antibiotico ha portato a risoluzione il processo. La descrizione delle alterazioni alla base sinistra sembrano imputabili a scarsa mobilità del diaframma (lei signora è per caso in sovrappeso? Soffre di patologie cardiache?). Per quanto concerne la base destra, il radiologo descrive una sovrapposizione alla visione di tessuti molli (e quindi non segno di patologia) e un accumulo di tessuto adiposo nell’angolo tra la costa e il diaframma (solitamente in zona anteriore paracardiaca). Comunque, ripetendo ciò che le ho premesso, mostri il radiogramma al suo medico o ad uno specialista pneumologo che potrà essere più esauriente nelle spiegazioni.
Cordiali saluti.
Dr. Paolo Bulgheroni