DOMANDA
Da oltre un anno il mio compagno soffre di secchezza oculare cronica all’occhio destro, almeno questo è quello che si è sentito dire alla prima e unica visita. Ma la situazione peggiora di giorno in giorno, nonostante i vari colliri, con l’occhio sempre gonfio e sofferente… In particolare la palpebra superiore, verso la tempia. Ha un leggero sollievo solo quando prende il collirio antibiotico. Io temo si tratti di altro, magari legato all’artrite reumatoide di cui ha auvuto un pesante episodio da giovane. Perdipiù si tratta del tipico caso (in questo si che è cronico…) di coccigro (cocciuto+pigro), che non ne vuole sapere di andare dal medico, e si ostina a farsi delle auto-diagnosi e delle auto-prescrizioni. E’ arrivato a prepararsi un collirio faidatè con l’aloe vera… che sarà pure una pianta dai mille benefici ma da quì a strizzarsela negli occhi… Cosa ne pensa? Dovrei giocarmi un jolly e convincerlo ad una visita specialistica?
RISPOSTA
(lascobau)
Cara Amica,
l’età del suo compagno è un fattore importante per l’orientamento diagnostico. Nei giovani le sindromi secche sono rare, e si verificano di più in chi soffre o ha sofferto di una patologia autoimmune, e l’artrite reumatoide è fra queste. Nei meno giovani sono più frequenti le blefariti, infiammazioni spesso costituzionali del bordo palpebrale. Talvolta infine il disturbo nasconde una patologia più seria che è necessario trattare. In attesa di convincerlo ad una visita può provare con colliri a base di erbe, evitando però quelli “fai da te” che non possono avere i caratteri di sicurezza e tollerabilità di quelli che troviamo in farmacia.