Secondo parere su camera iperbarica

    Pubblicato il: 19 Aprile 2021 Aggiornato il: 19 Aprile 2021

    DOMANDA

    Gentile Dott. Teggi,

    Le scrivo per chiederle un secondo parere al riguardo di un problema di acufene nel orecchio sinistro probabilmente causato da sovradosaggio prescritto dal medico di base di Betnesol N (Betametasone e Neomicina) gocce.

    In breve, il problema è iniziato ai primi di Gennaio 2021, quando ho notato un fastidio al orecchio sx e del liquido incolore che ritrovavo di mattina. Diagnosi del medico di base è stata di otite media batterica, visto che avevo una piccola ferita nell’orecchia che mi sono grattato. Ho preso una settimana di Betnesol N al termine del quale non avevo più fastidio.

    Dopo un pò i sintomi ritornano e il medico di base mi prescrive ancora Betnesol N gocce e ne ho preso per 12 giorni in totale (più i 7 di iniziali). In questo periodo mi ero accordo di un calo di udito e sensazione di orecchio tappato di nuovo. Alla seconda boccetta di Betnesol N e pochi risultati, mi sono accorto che sentivo come una vibrazione e il rumore ad altissima frequenza era iniziato (13 Febbraio)

    Il 1 marzo inizia la mia storia con vari medici otorinoL., che trova una pellicina sul timpano, da togliere, e la visita audiometrica rivela -20dB sullo stesso orecchio. Dal giorno dopo acufene costante ad alta frequenza.

    Otorino 1: consiglia cura con Dymista e Cetirizin Genericon dopo test allergologico (positività a polvere e graminacee) in quanto la tuba di Eustachio risulta essere infiammata. Cura seguita per due giorni senza risultati

    Otorino 2: prescrive cura shock con Fortecortin 8mg 5 compresse la mattina per 3gg. Cura seguita senza risoluzione, ma durante i 3 giorni avevo notato nuovamente liquido uscire dall’orecchia, cosa che l’otorino non aveva notate durante un controllo.

    Continuando con l’otorino 2, sono tornato a farmi togliere la pellicina sul timpano da un chirurgo e da quel giorno recupero udito, ma acufene sempre presente. Intanto l’esame impedenzometrico segnala pressione bassa nel orecchio sx. Quindi faccio cura con decongestionante e manovra di Varsavia finchè risulta positiva il 31 Marzo.

    Ho anche fatto risonanza che non ha trovato niente, solo setto nasale deviato a sx, raggi alla mandibola evidenziano un problema alla mandibola sx, che richiederebbe uno splint per un paio di mesi.

    Adesso mi trovo nella situazione in cui l’otorino 2 mi offre come unica possibilità la camera iperbarica e io sono veramente terrorizzato all’idea e vorrei un secondo parere.
    Il motivo per qui vorrei un altro parere è che questo acufene mi sta causando un episodio depressivo che sto cercando di curare con Psicologa, Psichiatra e Trittico 25mg al giorno.
    Quindi un problema veramente pesante perchè non dormo e ho problemi a lavorare e studiare.
    Inoltre, ad oggi, oltre al forte acufene sx, sento l’orecchio molto sensibile ai suoni e ascoltare in cuffia mi crea dolore nonostante l’ultimo esame otorino sia: canale uditivo blando, membrana priva di irritazioni, in posizione normale, non retratto, Valsalva debolmente positivo, manovre di Tonybee chiaramente positive.

    Vorrei capire se è possibile fare altri accertamenti, cure o esami specifici che magari il protocollo medico estero (non vivo in Italia) non abbia incluso prima di affidarmi alla camera iperbarica, di cui leggo molte opinioni discordanti al riguardo.

    La ringrazio della sua attenzione,
    L

    RISPOSTA

    Gentilissima

    La valutazione relativa all’acufene deve sostanzialmente comprendere 2 parametri

    • come ci sente
    • che fastidio le da l’acufene

    Mi fermerei al primo punto. Ha una perdita di udito, ma non è chiaro se questa è trasmissiva (determinata da una condizione patologica della membrana timpanica o della cassa del timpano), sempre recuperabile, oppure se i 20 db di differenza tra le 2 soglie sono legate ad un deficit percettivo (il referto dell’audiometria dovrebbe includere il dato).

    Per il solo sintomo acufene, la terapia che troverà sotto il nome di TRT è utile in una percentuale elevata di casi; per questa deve essere valutato l’impatto emotivo determinato dall’acufene

    Cordiali saluti

     

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
    Invia una domanda