DOMANDA
Gentile Dottoressa,
ho 23 anni e l’anno scorso ho avuto il mio primo rapporto sessuale con quello che era il mio fidanzato. Nonostante avessi avuto altri ragazzi, ho sempre preferito aspettare il ‘momento giusto’. Con questo ragazzo, che conoscevo già da un anno e frequentavo in amicizia, ho provato a fidarmi ciecamente e, dato che lui sembrava impaziente di consumare, dopo poche settimane mi sono lasciata andare. Inizialmente mi sembrava di essere convinta della mia scelta e quindi contenta. Un mese dopo, comincio a percepire qualcosa di strano in lui: sospetto un tradimento con una sua ex, che non smetteva di elogiare di fronte a me anche per quanto riguardava le loro performance sessuali. Essendo inesperta, continuava a spiegarmi cosa e come dovevo fare ogni cosa facendo paragoni con questa sua ex. Sottolineo che non ho MAI provato piacere in questi rapporti piuttosto dolorosi. Col tempo il rapporto è peggiorato, ho smesso di fidarmi, ho finito col negargli ogni rapporto sessuale poiché la cosa mi provocava ansia (da anni soffro di attacchi di panico). Dopo un anno lo lascio, avendo prova dei tradimenti. Adesso mi trovo distrutta: ho perso la fiducia in chiunque (con questo ragazzo mi ero per la prima volta convinta di potermi fidare), provo sentimenti di rancore e disprezzo. Ma soprattutto provo schifo e un grande senso di colpa per aver mal riposto la mia fiducia: il primo rapporto io lo consideravo troppo importante! Come uscirne?
Grazie per l’attenzione.
RISPOSTA
Carissima,
la prospettiva del primo rapporto sessuale genera sempre una miscela di curiosità, preoccupazioni, incertezze e paure che possono contrassegnare il clima e la qualità dell’esperienza. Non esiste un momento giusto in assoluto, ma il momento in cui ci si sente più pronti (come scrive lei stessa) “a lasciarsi andare”. Il piacere si scopre poco alla volta. È necessario fare tesoro di questa esperienza, anche se negativa, e usarla come punto di partenza per voltare pagina. Sarebbe inoltre positivo evitare i confronti: questi possono caricare di ansia l’esperienza rendendola più una “prestazione” che non un momento di intimità e serenità. Vissuti con tranquillità, i rapporti sessuali sono molto diversi e portano soddisfazione e intimità. Le suggerisco di considerare la possibilità di farsi accompagnare in questo momento particolare da un consulente anche per fronteggiare gli attacchi di panico.