DOMANDA
Buongiorno, mia madre di ottanta anni soffre di demenza o alzheimer e oltre ai farmaci antiipertensivi, a quelli per tenere sotto controllo la tiroide, da un anno circa prende anche Seroquel. Il farmaco è stato introdotto perchè era diventato per lei e per me che vivo con lei, difficile dormire e durante il giorno si erano verificati episodi di insofferenza e agitazione senza arrivare mai ad una totale incontenibilità. I dosaggi attuali sono 25 mg la mattina, 50 mg dopo pranzo e 50 prima del sonno, ma secondo me che la osservo con attenzione il farmaco da subito la agita, dopo la rende quasi catatonica, per poi ricominciare con l’agitazione. la domanda è: come agisce il seroquel sul cervello? è possibile che sia da lei mal tollerato e non adatto? grazie e cortesi saluti Michaela
RISPOSTA
Gentile Signora Michela,
la quetiapina (Seroquel) è un farmaco antipsicotico che agisce sui recettori della dopamina, i quali mediano l’attività antipsicotica e ansiolitica del farmaco.
Tuttavia l’agitazione è un effetto indesiderato segnalato frequentemente in corso di trattamento, così come altri effetti indesiderati a carico del sistema nervoso centrale, come ad esempio apatia, prolungata sedazione e tremori parkinsoniani. E’ opportuno inoltre sottolineare che la quetiapina, così come la maggior parte degli altri antipsicotici, non è autorizzata per il trattamento dei pazienti con psicosi correlate alla demenza, poichè è associata ad un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari, come l’ictus. Il risperidone, unico tra gli antipsicoyici atipici autorizzato per il trattamento dell’aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer è indicato per un uso a breve termine (fino a 6 settimane) nei pazienti che non rispondono ad approcci non farmacologici e quando esiste un rischio concreto che gli atteggiamenti aggressivi possano nuocere al paziente stesso o agli altri.
Cordialmente
Silvio Garattini