Sfintere interno iperteso

    Pubblicato il: 1 Agosto 2013 Aggiornato il: 1 Agosto 2013

    DOMANDA

    Egregio dott.Villani, trascrivo di seguito la domanda alla quale Lei rispose consigliandomi l’ intervento chirurgico:
    “Sono affetto da sfintere interno iperteso da oltre 10 anni. Prima andavo in bagno tranquillamente due volte al giorno.Ora mi tocca fare giornalmente almeno 7 perette di acqua tiepida e solo allora vengono fuori feci morbide e,con molti sforzi, anche quelle compatte. Vorrei conoscere attraverso il Suo competente parere se continuare con le 7 perette al giorno c’è il rischio di danneggiare l’ intestino e quali sono i rischi di incontinenza se mi faccio operare. Cosa che sarei pronto a fare. Qualcuno mi ha detto che si può intervenire con il laser, senza rischi”. Le rinnovo la preghiera: qual’ è la probabilità di incontinenza a seguito dell’ intervento; qual’è la durata della degenza; una volta dimesso il paziente potrà guidare?
    Grazie e distinti saluti
    Angelo

    RISPOSTA

    Effettivamente consiglio l’intervento dopo aver eseguito, se non già fatto, rettoscopia, ecografia sfinteriale con sonda rotante e manometria ano-rettale

    Roberto Dino Villani

    Roberto Dino Villani

    Direttore dell’unità di chirurgia proctologica e riabilitazione del pavimento pelvico presso il Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo. Nato a Milano nel 1954, è specializzato in chirurgia dell’apparato digerente ed endoscopia e in microchirurgia e chirurgia sperimentale. Consigliere della SICADS (Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e Day Hospital)
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