DOMANDA
Gentile prof. Rizzardo,
chiedo consulto per una mia amica,una signora di 52 anni!
Da qualche mese,la mia amica,soffre di una brutta e forte depressione che sta curando con l’uso di antidepressivi.Pero’ non migliora,anzi peggiora.Le elenco i sintomi:
-la depressione e’ iniziata a febbraio,in quel periodo la signora accusava stanchezza,voglia di non fare niente,ossessione verso i figli(uno di 29 anni,l’altro di 32).
-Poi le cose sono peggiorate(da Marzo ad oggi):sguardo assente,delle volte mentre le parlo mi fissa e risponde alle domande che gli rivolgo dopo un po’,lentezza nei movimenti,stanchezza,perdita di appetito,addirittura mi ha detto che delle volte quando mette un biscotto in bocca all’improvviso si dimentica di masticare,strani pensieri…le cito alcuni:non aveva lo stimolo di urinare ed ha iniziato a dire che i reni non gli funzionavano e che quindi doveva fare la dialisi;oppure ha chiesto al figlio di chiudere la porta a chiave per paura di potergli fare qualcosa di brutto;angoscia,voce tremante,pianti,sensi di colpa,disperazione di non guarire,fissazioni,insonnia.
da aggiungere che la signora ha sofferto di depressione anche 10 anni fa’.
Le chiedo professore:e’ depressione oppure qualcosa di piu’ grave?
La ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali Saluti
RISPOSTA
Come lei saprà il termine depressione definisce sia una sintomo, il calo dell’umore, sia genericamente un insieme di disturbi con caratteristiche alquanto diverse fra loro; alcune forme sono più gravi di altre sia per l’intensità e gravità della sintomatologia, come la depressione maggiore, in particolare la forma melanconica, sia per la presenza di possibili idee a sfondo delirante, cioè interpretazioni della realtà errate a causa dell’umore depresso, come nelle depressioni psicotiche, sia per il rischio di atti auto o eteroaggressivi; in questi casi è indispensabile l’intervento dello psichiatra che deve valutare la gravità dei disturbi e i rischi connessi, come quello del suicidio, che potrebbero rendere necessario un ricovero ospedaliero, particolarmente se non è possibile avviare un adeguato trattamento farmacologico al domicilio o se questo risulti inefficace.