DOMANDA
Salve, ho 36 anni e ho sempre sofferto di distimia con ansia e disturbi del comportamento alimentare, da piccola binge, poi periodi di anoressia e bulimia. Sono in cura dal 2007 quando ero scesa molto di peso, presso un centro per i dca della mia zona dove avevo a disposizione un gruppo di terapia una volta a settimana e una volta al mese dietista e psichiatra. dopo qualche anno il mio peso è tornato nella norma, così ho un po’ allentato la terapia e adesso vedo soltanto la mia psichiatra una volta al mese. ma nonostante sia guarita nel corpo, la mia mente è ancora piena di pensieri ossessivi riguardo al cibo, mi vedo enorme, non mi piaccio, e questo influenza la mia vita sociale, di coppia, il mio umore. Basta un minimo stress che il mio sfogo torna sul cibo, all’alimentazione incontrollata, e alla depressione che ne consegue. Ecco, la mia domanda è questa, come si può guarire nel corpo ma non nella mente? Cambierà mai il mio modo di rapportarmi al cibo o ci dovrò convivere per sempre?
RISPOSTA
Gentile Signora vista la complessità del suo quadro psicologico credo che finora lei abbia fatto un ottimo lavoro con i suoi terapeuti , raggiungendo obiettivi importanti come la stabilizzazione del peso e conseguentemente un buon equilibrio alimentare.
Purtroppo, come lei sottolinea, il disturbo alimentare come risposta a difficoltà di elaborazione di emozioni negative spesso è una modalità che può restare abbastanza stabile negli anni ed emergere proprio in situaizoni di stress. Per modificare questa modalità potrebbe essere utile fare una psicoterapia più intensiva che l’aiuti ad aumentare l’insight e ad elaborare i suoi vissuti senza ricorrere al cibo come compenso.
La strada che porta alla ” remissione completa” del Disturbo alimentare è purtroppo lunga, ma si può percorrere con tenacia. Se lei sente di essere pronta per fare ulteriori passi credo che dovrebbe parlarne con il suo terapeuta e progettare un percorso focalizzato sulle sue richieste
Cordiali saluti