Sindrome della tuba beante

    DOMANDA

    Gentilissimo Prof. Teggi sono un ragazzo di 26 anni a cui dopo un lungo e difficile processo diangostico si è finalmente riusciti a diagnosticare una sindrome della tuba beante bilaterale. Alla videofibroscopia si vede chiaramente lo sventolamento della membrana timpanica sincrono con gli atti respiratori. Osservando la mucosa faringea si è anche posta una diagnosi di reflusso gastroesofageo confermato successivamente da accertamenti im ambito gastroenterologico con diagnosi confermata di nerd. Mi è stato detto di una possibile correlazione fra le due cose e così una terapia con IPP è stata messa in atto da circa 8 mesi ma nonostante tutto i sintomi continuano. Ho anche praticato degli esercizi di natura logopedica ma con scarsi risultati. Purtroppo soffro anche di rinite vasomotoria non allergica con ipertrofia dei turbinati,patologia che mi causa un ostruzione nasale cronica fastidiosissima e che purtroppo non posso trattare con efficacia perchè tutti gli spray indicati hanno l’effetto collaterale di aumentare notevolmente i sintomi nel distretto tubarico.Le volevo chiedere se esistono delle soluzioni realmente praticabili per questo problema,quali siano le attuali linee guida e se esiste qualche struttura o centro specializzato per questo tipo di problema. Le porgo cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile signor Cristian,
    le mie considerazioni sono ovviamente legate solo a quanto lei scrive.
    Non mi è chiaro quali disturbi le arrechi la tuba beante. Il Reflusso Gastro Esofageo ha come sintomi la sensazione di avere un corpo estraneo in gola e tosse secca. Infine la rinite vasomotoria si manifesta con crisi di starnutazione non legate al contatto con pollini o polveri, a volte provocate da bruschi cambi di umidificazione o temperatura dell’aria. La terapia con inibitori di pompa per il GERD (oltre ovviamente alle misure igieniche di vita quali astensione da alcool menta e cioccolato o dormire con la testa sollevata) non dovrebbe avere nessun impatto negativo sulla sua condizione nasale.
    La terapia della rinite vasomotoria può essere effettuata anche con farmaci per via generale quando molto sintomatica, non necessariamente solo con spray nasali, Infine, ove non si abbia una buona risposta terapeutica, può essere valutata una decongestione dei turbinati.
    Purtroppo una risposta definitiva circa le sue condizioni può essere fornita solo dallo specialista che la segue, in base ai disturbi che lei avverte come più rilevanti al momento.
    Porgo distinti saluti
    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
    Invia una domanda