sintomi alimentari

    Pubblicato il: 28 Maggio 2012 Aggiornato il: 28 Maggio 2012

    DOMANDA

    Gentile Dottoressa,
    ho 32 anni e da 12 soffro di bulimia con condotte di eliminazione (vomito). La frequenza delle abbuffate non è mai stata costante: passo da periodi in cui mi succede più volte a settimana a periodi in cui possono trascorrere anche 3 settimane senza sintomi. Il mio peso è stabile e sono normopeso.Ultimamente mi succede di avere sintomi una volta ogni circa 2/3 settimane, ma di particolare violenza, nel senso che posso andare avanti una giornata intera a mangiare e vomitare (anche 15 volte/die). Ovviamente in questi anni ho provato varie forme di trattamento. Dalla psicoanalisi, alla terapia cognitivo-comportamentale. Dalla terapia individuale a quella di gruppo. Ho assunto anche molti tipi diversi di SSRI. Attualmente sono in terapia con fluoxetina 40 mg/die, iniziata circa un anno fa e seguo una psicoterapia individuale ad orientamento psicodinamico. Su alcuni fronti della mia vita posso dire di aver avuto dei miglioramenti, ma il sintomo alimentare sembra essere uno zoccolo duro. Mi rendo conto che per me è un modo per ‘rassettare’ i miei pensieri e le mie emozioni quando non riesco a ‘digerirli’, ma non sa quanto mi sento scoraggiata, quando, nonostante conscia del perchè mi succede, divento preda (perchè così mi sento) della mia onda autodistruttrice. Vorrei davvero guarire, che strada posso ancora percorrere? devo ritenere il mio disturbo cronico e incurabile?
    La ringrazio anticipatamente della sua risposta

    S.

    RISPOSTA

    gentile signora, la situazione che descrive non è purtroppo infrequente, anzi molti pazienti con disturbi del comportamento alimentare non guariscono completamente e il disturbo tende a protrarsi negli anni con un andamento simile a quello descritto da lei. Il quadro sintomatologico che lei descrive attualmente sembra costituire un momento di ricaduta abbastanza importante che richiederebbe un adeguato inquadramento diagnostico soprattutto sul versante internistico, data al gravità delle complicanze legate all’uso di vomito. E’ da tenere in considerazione anche la possibilità di intraprendere un breve percorso multidisciplinare mirato alla riduzione dei sintomi da attuare in concomitanza con la terapia farmacologica ( la fluoxetina ha l’indicazione specifica per la bulimia) e il percorso psicoterapeutico ad indirizzo psicodinamico. Credo che non debba assolutamente perdere la speranza nella guarigione, ma deve abituarsi a considerare il suo percorso come una progressione a tappe: la prima e più importante tappa è diventare capaci di affrontare il momenti di ricaduta e imparare a convivere nel migliore dei modi con il disturbo non tralasciando mai alcun tentativo per avvicinarsi ad una remissione completa della sintomatologia.
    Auguri per il suo futuro
    Cordiali saluti
    Emilia Manzato

    Emilia Manzato

    Emilia Manzato

    ESPERTA IN ANORESSIA E BULIMIA. Nata a Monselice (Padova) nel 1956, laurea in medicina nel 1983 e specializzazione in psichiatria nel 1988 all’università di Padova. Dal 2016 responsabile del Centro per i Disturbi del peso e dell’alimentazione “L’albero” dell’Ospedale Privato Convenzionato Salus a Ferrara dove si occupa non solo di anoressia nervosa e bulimia nervosa , […]
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