Soffro di reflusso, ma non propriamente di acidità

    DOMANDA

    Da qualche anno il reflusso dopo ogni cosa che mangio, in particolare dopo pranzo e cena, pasti più abbondanti, mi “tormenta”. Il cibo che dallo stomaco mi risale sino in bocca, non solo è un fastidio di per sè e per me, ma mi mette a disagio rispetto a terze persone, per una sorta di masticazione continua. Nell’anno 2011 ho fatto una gastroendoscopia che rilevava: ESOFAGO: ALCUNE EROSIONI MUCOSE LINEARI RICOPERTE DA FIBRINA AL TERZO INFERIORE.STOMACO: PICCOLA ERNIA IATALE DA SCIVOLAMENTO; FONDO NEI LIMITI; ALCUNE STRIE MUCOSE IPEREMICHE IN SEDE ANTRALE DOVE SI ESEGUONO PRELIEVI BIOPTICI (RISPOSTA ISTOLOGICA FRA 15 GIORNI CIRCA);PILORO PERVIO E MOBILE.DUODENO:NEl LIMITI. CONCLUSIONI: MRGE-GERD-ESOFAGOPATIA DISTALE DI GRADO B SEC. LOS ANGELES-GASTROPATIA ANTRALE SUPERFICIALE TERAPIA: NORME DIETETICHE E COMPORTAMENTALI COME DA FOGLIO ALLEGATO-LANSOPRAZOLO 30 MG 1 CPR X 2 AL GIORNO PER 1 MESE (NOTA 48)-NOREMIFA SCIROPPO UN MISURINO DOPO PRANZO E CENA- Francamente non ricordo effetti positivi della terapia prescritta in quell’occasione. Nè ho trovato sostanziale giovamento con Peridon, mezz’ora prima dei pasti principali, prescrittomi dal medico di base, che avrebbe dovuto facilitare lo svuotamento dello stomaco. La presenza di piccola ernia iatale non so se possa essere una concausa. Mi era stata suggerita una manometria esofagea ad alta risoluzione, ma mi risulta troppo invasiva. Chiedo che cosa possa fare per una terapia efficace. Ringrazio e saluto cordialmente.

    RISPOSTA

    Buonasera, la terapia che le hanno suggerito è corretta per il reflusso gastroesofageo. Se non ne ha beneficio ritengo si utile passare una visita presso un gastroenterologo per capire se vi sono altri motivi che inducono i suoi sintomi.

    Cordialità

    R Penagini