DOMANDA
Egregio Prof. Menarini,
Innanzitutto la ringrazio per il tempo che dedicherà alla mia richiesta.
Sono una ragazza di 27 anni e attualmente mi trovo in un momento di transizione molto particolare, ma in generale, da molti anni, faccio un sogno ricorrente: sogno di essere inseguita. Inizialmente, in età adolescenziale, si trattava di una tigre che mi inseguiva in giornate caldissime. Poi si è trasformata in uomini ignoti in svariate situazioni; stanotte per esempio dei “moschettieri” mi inseguivano su delle scale fino a che i piani non erano finiti.
Insomma è tutta la vita che scappo da qualcuno/qualcosa….
Le sarei veramente grata se lei potesse darmi uno spunto per comprendere meglio quanto accade nel mio inconscio.
La ringrazio ulteriormente e porgo cordiali saluti.
RISPOSTA
Gentile Lettrice, nonostante possa sembrare che il Suo immaginario stia rappresentando una situazione assolutamente non desiderabile in quanto minacciosa e ansiogena, in realtà tale tipologia onirica rimanda esattamente all’opposto di ciò che mette in scena. In altre parole, si fugge da qualcuno o qualcosa che si desidera ardentemente. È particolarmente interessante il Suo sogno ricorrente adolescenziale, poiché, da numerose ricerche svolte sull’immaginario onirico, è emerso come il tema dell’essere rapito, frequente nell’infanzia, venga sostituito proprio durante l’età adolescenziale dal tema dell’essere inseguito. Lei racconta come il principale antagonista dei sogni avuti in adolescenza sia una tigre. Tale icona reca in sé aspetti ambivalenti. Quasi tutte le culture, però, ne esaltano soprattutto le caratteristiche positive. Ad esempio si crede che la tigre infonda potenza a chi le sta accanto, per questo motivo molti dei vengono raffigurati vicino o a cavallo della belva. Ad esempio, nella cultura indiana, Shakti, simbolo dell’energia femminile del dio Shiva, cavalca una tigre, così come nell’antica Grecia Dioniso è rappresentato spesso in compagnia di tale animale; è possibile ammirare quest’ultima immagine in due splendidi mosaici siti nel Museo archeologico Nazionale di Napoli (Dioniso fanciullo su tigre, II sec. d.C.) e nel Museo Archeologico Nazionale Sarsinate (Trionfo di Dioniso, III sec. d.C.) In molte culture, inoltre, assume le vesti di protettrice, iniziatrice, guaritrice o purificatrice.
È fondamentale sottolineare che tale icona appare fortemente collegata ad aspetti femminili e materni: nella cultura cinese rappresenta la luna nuova (la luna è per antonomasia il simbolo della femminilità e della fertilità), i bestiari medioevali ricordano soprattutto il forte amore materno che questo animale prova per i propri cuccioli, è spesso rappresentata come generatrice di esseri umani dalle fauci e, infine, secondo un’antica leggenda cinese avrebbe garantito la fertilità dei campi scacciando i cinghiali. Dall’esame di moltissimi sogni riportati da pazienti in psicoterapia analitica di gruppo è emerso come la tigre rimandi ancora ad una imago arcaica della femminilità intesa quale potenza creatrice e distruttrice. Ad esempio una madre archetipica che sfama ma che divora anche i suoi figli. I tre moschettieri che Lei riporta come antagonisti del sogno più recente sono anch’essi incredibilmente collegati alla figura femminile. Infatti, nel celebre romanzo di Alexandre Dumas avevano il ruolo di difensori della regina Anna d’Austria. Nel film La maschera di ferro (1998) di Randall Wallace, i moschettieri diventano, invece, protettori non solo della regina ma anche della sua prole. In ultima analisi i Suoi sogni ricorrenti rimandano ad aspetti materni intensi compresi nella dicotomia “essere figlia” (maggiormente presente in età infantile ed adolescenziale) e “diventare madre” (maggiormente presente in età adulta). Cordiali saluti.