DOMANDA
Gentile Dott. Bruni, sono la mamma di Matteo che compirà un anno il prossimo 13 settembre. Matteo è un bambino vivace, curioso, sempre in movimento. Non è mai stato un gran dormiglione; i primi mesi difficilmente trascorrevano 3 ore da una poppata all’altra, anche perchè mangiava poco e spesso, comunque crescendo regolarmente (nonostante sia nato alla 35sima settimana). I pasti della notte non li ha mai saltati, svegliandosi a volte anche ogni due ore. Con il metodo “fate la nanna” abbiamo ottenuto dei risultati parziali: grandi pianti ma un unico risveglio notturno. Dopo un paio di mesi, ci siamo resi conto che anche addormentandolo senza lasciarlo solo in lacrime, il risveglio notturno era sempre uno; quindi perchè farlo piangere? Non mi chieda come ci siamo arrivati ma ora per addormentarlo, sia di giorno che di notte, devo attaccarlo al seno (non prende ciuccio). Con la nonna, invece, di giorno si addormenta in braccio con tanto di canzoncina. Sono consapevole che gradualmente si deve abituarlo ad addormentarsi da solo e che anche la nonna deve collaborare; le chiedo, pertanto, qualche consiglio in merito. Grazie.
RISPOSTA
Cara Signora,
il bambino ha sviluppato un’insonnia da associazione nel senso che con lei non si addormetna senza seno.
Deve gradualmente riabituarlo e “disassuefarlo dal seno”.
Prima di tutto deve cercare di trovare una routine per farlo addormentare che sia diversa dall’attaccarlo al seno.
Eventualmente se la cosa è difficile può associare per un breve periodo un antistaminico o un po’ di melatonina chiedendo al suo pediatra.
Oliviero Bruni