DOMANDA
salve dottoressa,sono una ragazza di 28 anni e sto passando un periodo difficile,ho lasciato il mio ragazzo dopo 8 anni..eravamo andati a convivere da circa 3 settimane… e malgrado avessi un altra persona al mio fianco sono caduta in depressione…non so che fare.. non mi capisco…e non riesco a reagire…con il mio comportamento sto facendo del male alle persone che mi circondano e sono piena di paure…
RISPOSTA
Cara signora,
lei pone una domanda: perché sono depressa? Pur essendo una domanda che verrebbe spontanea a quasi tutte le persone che si trovano a vivere la dolorosa esperienza del sentirsi depressi (il che si traduce spesso in tristi sensazioni di sentirsi svuotati, demotivati, scontenti, irritabili, incompresi, confusi, svalutati) non è la domanda che è più di aiuto.
Le due domande che sono più è di aiuto sono: servono a qualcosa questi stati d’animo dolorosi? Come tornare a riprendere gusto al vivere?
Alla prima domanda si può rispondere che sì servono a qualcosa! Vuol dire che il nostro essere ha una perdita da elaborare, un lutto da attraversare, un cammino da ritrovare… e che l’attraversamento di “una selva oscura” (come già ricordava Dante nella Divina commedia) è un passaggio doloroso ma necessario per “tornare a rivedere le stelle”. L’unico modo per uscire da “una selva oscura” è quello di attraversarla, di accettare in un primo tempo lo smarrimento, di accettare che si ha bisogno in certi momenti di rannicchiarsi e lasciare che le turbolenze della vita passino.
Ciò detto se accettare questo primo smarrimento è utile, bisogna però poi darsi i mezzi per ritrovare il piacere di svegliarsi al mattino, nuove energie, nuove speranze, nuovi progetti…
Per tutto ciò serve una Guida (sempre per citare Dante lui è ricorso a Virgilio, alla scrittura poetica). Le moderne guide sono i bravi psicologi nel campo delle terapie strategiche, cognitivo/comportamentali. Non aspetti e ne cerchi una!
Cordialmente.
Vittoria Cesari Lusso
Tale stato d