Sono sbagliata?

    Pubblicato il: 15 Gennaio 2010 Aggiornato il: 15 Gennaio 2010

    DOMANDA

    cara dottoressa sono una ragazza di 36 anni e fino a 6 mesi fa ero fidanzata da più di due anni con un ragazzo che, da sempre sia con me che nelle storie prec, prova dolore durante l’atto sessuale e non eiacula. le sue precedenti storie sono tutte terminate perchè le ragazze erano stufe di una “relazione tra amici” e non le nascondo che questo turba anche me. pur vivendo da sola non prende in considerazione una convivenza, durante i fine sett cerca di evitare il sesso con risultato che io mi sento frustrata (radersi diventa un momento lunghissimo per evitarmi, essere già vestito mentre io dormo ancora).
    di affrontare esami o visite non ne vuole sentire parlare e afferma che io non c’entro nulla “ma se non sai nuotare eviti di buttarti in acqua”. posso andare avanti così? mi sento cattiva nel provare rabbia visto che non mi soddisfa come donna, mi sento mortificata; è capibile il mio stato d’animo? preferisce rischiare di perdermi che affrontare visite o sedute psicologiche? ha detto che non ha mai subito abusi; che sia una rabbia che porta dentro ed incosapevole verso la madre che lo ha trascurato per la nascita di due gemelli quando lui aveva 2 anni? si vede che non è capace di dare carezze, effusioni. motivazioni su perchè la storia è finita non ne ha date, ha detto che ne se pentirà ma io merito di più perchè lui non è in grado di farmi felice.
    aggiungo inoltre che un anno fa gli è stato diagnosticato un neurinoma al cervello, io ero l’unica persona che sapeva, ho condiviso con lui i suoi momenti bui con tanto di crisi al limite della depressione ma subito dopo l’operazione con gamma knife ha preferito “scaricarmi”. ho cercato di riallaggiare i rapporti ma se pur piangendo ha sempre detto di esserne convinto x il bene di tutti e due. ora le chiedo: può una persona per paura di affrontare le problematiche sessuali rinunciare non solo alla ns storia ma per sempre ad una vita a due? cosa devo fare? per la sua esperienza, io avrei resistito ad una vita sessuale assente? Come detto prima ho paura di essere sbagliata nel vedere “cosa non mi dà” senza tenere conto del suo disagio ma io voglio amore, tenerezze e dei figli. lui potrebbe cambiare? come convincerlo? come spiegare anche che subito dopo l’operazione mi scarica senza tenere conto di tutto quello che avevo fatto x lui?
    l’operazione è andata bene, soliti controlli da fare periodicamente ma nulla di più
    la ringrazio infinitamente del suo consulto sia dal punto di vista medico che psicologico.

    RISPOSTA

    Le sue preoccupazioni sono più che legittime, è molto difficile stare accanto ad un uomo che nella sua decisione di escludere la vita sessuale si trova a coinvolgere altre persone. E’ anche molto particolare la rinuncia a qulsiasi tipo di consulto per capire l’origine delle sue difficoltà, una visita andrologica in questo caso sarebbe indispensabile, anche per verificare il possibile coinvolgimento fisico nel disturbo che presenta. Nn è facile suggerirle altre cose se non l’insistere per una visita, e qualora il suo compagno continuasse a negarla, non credo rimanga molto da fare. Sta a lei decidere se continuare a stargli accanto oppure se questa rinuncia diventa improponibile per lei. Tenga presente che a lungo andare la rabbia di entrambi potrebbe diventare una miccia esplosiva e questo potrebbe comunque ripercuotersi negativamente sui vostri rapporti. Forse potrebbe essere utile anche per lei, fare dei colloqui di sostegno che possano aiutarla a capire meglio come muoversi.
    In bocca al lupo.