DOMANDA
2° Parte -la RM del rachide in toto(rachide dorsale, cervicale e lombare)(la 5°)non evidenzia lesioni focali sospette per secondarismi ma alterazioni di significato artrosico e -la rm del bacino non evidenzia lesioni sostitutive ma alterazioni dell’intensità di segnale ad entrambe le alette sacrali riferibili a fratture trabecolari con edema intraspongioso prive di significato oncologico e conclude dicendo : “reperti stabili in assenza di lesioni sostitutive ossee”. Ciò riassunto Le chiedo gentilmente prof. Sciarra, precisando che il radioterapista ha detto di sospendere la terapia ormonale seguita da oltre 3 anni,di dirci qual è il suo modus operandi in casi simili. E’ possibile conoscere il Suo parere? Grazie. Distinti saluti.
RISPOSTA
Buongiorno , per riassumere parliamo di un adenocarcinoma prostatico gleason 7 in stadio metastatico osseo trattato con blocco androgenico totale (enantone – bicalutamide). La risposta del psa e’ completa avendo valori inferiori a 0,4 ng/ml. Il quadro delle metastasi ossee e’ stabile .
Sottolineando che purtroppo in questa fase ogni terapia e’ palliativa , mai curativa e dopo un periodo di risposta il tumore diventa resistente alla terapia e ricomincia a progredire , si attua una terapia sequenziale iniziando da una prima linea terapeutica .
Più che sospendere tutta la terapia incomincerei a sospendere la bicalutamide continuando il solo enantone . Necessario controllare mensilmente il psa e ogni sei mesi scintigrafia ossea e rm. Se il psa aumenta oltre 4 ng/ ml o c’e evidenza all imaging di aumento delle metastasi si ricomincia la bicalutamide . Utile anche valutare la cromogranina A sierica ogni tre mesi per valutare se il tumore sua virato verso una forma con attività neuroendocrina . In questo caso si inizierà una terapia con analoghi della somatostatina .
Prof Alessandro Sciarra
Prostate Unit
Policlinico Umberto I
Universita Sapienza
ROMA