Sopravvivere a un lutto

    DOMANDA

    Ho perso mia mamma una settimana fa improvvisamente, lei era il mio unico punto di riferimento affettivo e pratico, amiche, complici, sorelle (io 38 anni, lei 57) se ne è andata in 10 minuti in maniera del tutto inaspettata davanti a me. Non ho parenti, non ho figli o un compagno, non ho amici, solo conoscenti. Il mio mondo era lei, entrambe sapevamo che c’era qualcosa di patologico nel nostro legame, ma ci rendeva comunque felici, anche se escludeva il resto del mondo e non abbiamo mai lavorato abbastanza per cambiarlo…Ora è tardi, ora rimane lo shock, l”incapacità di capire a fondo l’enormità di quanto è successo, mi muovo come un automa, senza capire effettivamente ciò che faccio. La mattina è un inferno, la sera va un po’ meglio, ma aprire gli occhi su un nuovo giorno è un incubo e non nego che non vorrei svegliarmi più perchè la mia vita non ha più un senso, perchè non capisco perchè dovrei lottare, nonostante ciò ho avuto una vita difficile a livello pratico che mi ha temprata alla resistenza, alla battaglia e l”istinto rimane…A volte penso al suicidio perchè affrontare tutto da sola è troppo difficile, ma poi invece che fare progetti in quel senso sono qui a scrivere su internet, spirito di soppravvivenza forse? Inoltre nessuna delle due aveva fede e non sapete in questo momento quanto mi manca qualcosa a cui aggrapparmi.Ho sicuramente bisogno di aiuto, a chi chiederlo considerando che non ho una situazione economica che mi consenta di affrontare terapie a pagame

    RISPOSTA

    L’esperienza di una importante perdita affettiva comporta un grande dolore e sofferenza, spesso a prescindere da quanto intensa sia stata la relazione. Dalle sue parole traspare questo dolore. Anche se in questo momento può risultarle spesso impossibile o può non sentirle, si libereranno nuove energie per affrontare il futuro. Non mi è possibile né consentito fare tramite internet e con questo consulto una diagnosi di depressione, tuttavia mio consiglio è comunque quello di rivolgersi almeno al proprio medico di base per valutare la presenza di una sindrome depressiva, una condizione clinica che spesso si sviluppa complicando una reazione da lutto. In tal caso, la cura permetterà, appunto, il liberarsi di queste nuove energie. Inoltre, sicuramente anche nel territorio in cui abita, esiste una rete di servizi psichiatrici e psicologici pubblici cui può rivolgersi, ad accesso diretto e senza costi tranne, forse, quello del ticket. Nel caso in cui i pensieri di morte dovessero divenire più intensi consiglio comunque di rivolgersi anche direttamente in un pronto soccorso con un servizio di guardia medica psichiatrica, troverà così un giusto inquadramento della sua situazione emotiva ed una risposta adeguata di aiuto e supporto.

    Arturo Campana

    Arturo Campana

    Ha lavorato per 20 anni in Servizi pubblici di salute mentale, ricoprendo funzioni di coordinamento in ambito territoriale, ospedaliero e comunitario.  Dal gennaio 2018 lavora come psichiatra libero professionista associato con psicoterapeuti, medici di assistenza primaria e specialisti sia in ambito ambulatoriale privato, sia in quello di strutture sanitarie assistenziali o psichiatriche accreditate. Nato a […]
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