DOMANDA
Egr. Professor Zattoni,
ho 65 anni e nel 2010 sono stato sottoposto a prostatectomia radicale con linfadenectomia bilaterale (esame istologico PT3a N0 Mx G2 R0 V0 L0 Gleason 7: 4+3).
Prima della prostatectomia i miei valori del PSA sono sempre stati bassi (in dieci anni di controlli sono passato da 0.8 ng/ml a 3.7 ng/ml).
Dopo prostatectomia i valori del PSA stanno aumentando anno dopo anno:
04.2010 il valore del PSA era pari a 0.03 ng/ml
08.2010 0.03 ng/ml
01.2011 0.05 ng/ml
05.2011 0.07 ng/ml
09.2011 0.09 ng/ml
01.2012 0.09 ng/ml
09.2012 0.12 ng/ml
11.2012 0.12 ng/ml
01.2013 0.12 ng/ml
09.2013 0.14 ng/ml
03.2014 0.14 ng/ml
10.2014 0.19 ng/ml
Visto il costante aumento dei valori del PSA sono davvero molto preoccupato.
Cosa mi consiglia di fare?(quali esami?)
Ho letto della Protonterapia, volevo sapere se secondo Lei è adatta a trattare la recidiva del tumore alla prostata oppure è più efficace la convenzionale radioterapia.
La ringrazio
RISPOSTA
Egregio signore,
è chiaro che con la stadiazione di partenza (pT3 e Gleason score 7) esistono delle probabilità che si possa avere una recidiva di malattia, in sede locale o a distanza. Il problema è che con questi valori, così bassi di PSA, è difficile che una qualsiasi indagine possa svelare qualche cosa. Usualmente viene fatta la PET TC, ma è assai improbabile che possa dare qualche informazione; anzi da noi, con un PSA così non la fanno neppure! Abitualmente io faccio fare una RMN pelvica per (cercare di) escludere una recidiva locale, che è forse più probabile con una crescita così lenta del marcatore.
Circa il che cosa fare, in caso di recidiva locale, io invio il paziente alla radioterapia convenzionale. Non mi risulta che, al presente, ci siano dimostrazioni che vi sia qualche cosa di superiore!