DOMANDA
Gentile Dottore, sono una ragazza di 32 anni, fumo sporadicamente. La scorsa primavera per la prima volta in vita mia ho sofferto di una forma molto forte di rinosinusite allergica che è perdurata fino a settembre/ ottobre. Al termine del periodo allergico fino a tutt’ora ho cominciato ad avere costante presenza di muco retro nasale denso, giallo (e a volte color ruggine) molto fastidioso che a volte mi rende difficoltosa anche la deglutizione, riesco ad eliminarlo completamente solamente con dei gargarismi. Spesso , specialmente con il calore, dopo l’attività fisica e durante la guida ho una strana sensazione di pressione nello spazio in mezzo alle sopracciglia. Ho il naso libero e respiro bene, però durante l’inverno ho avuto spesso raffreddori molto forti. La visita endoscopica nasale non ha rilevato nulla, su consiglio dell’ otorino ho eseguito un ciclo di 15 gg di Dimista Spray senza alcun risultato. Il dottore sostiene che non sia sinusite ma che sia un problema legato alla digestione, però io non ho mai avuto acidità o problemi digestivi. A questo punto mio malgrado mi chiedo se sia il caso di fare una tac facciale senza m.d.c. per approfondire la cosa… Oppure provare una terapia alternativa… lei cosa mi consiglia?
grazie,
crodialmente
Roberta
RISPOSTA
Gentile Signora è necessario avere una chiara descrizione della positività allergica .A cosa è allergica ? Alle graminacee? alla parietaria ? Altre piante ? Acari? Cani o gatti?? prima ci va una mappatura dell’allregia e poi una attenta valutazione della sua esposizone . Dal punto di vista ORL una rinosinusite in un allergico è un fatto scontato. La questione è sapere se Lei ha i meati medi liberi o meno ( valutazione che lo specialista le deve dare guardando nel naso con un normale speculum nasale o con una fibra ottica se indicato. Se i meati medi ( cioè i punti di ventilazione del sistema naso-sinuasle ) sono liberi la TC non è indicata . Quindi darei la precedenza ad una consulenza allergologica che valuti tutti gli aspetti di sua pertinenza in maniera precisa e poi disponga una terapia adeguata in conformità alle linee guida correnti. Insomma prima un adeguato inquadramento diagnostico allergologico e poi, eventualmenet un inquadramebnto specialistico per approfondire precise possibili problematiche. Cordialmente.