DOMANDA
Salve, ho 43 anni e a maggio ho avuto una dissecazione della carotide interna destra, che mi ha provocato un ictus ischemico. In pochissimo tempo ho recuperato tutti i movimenti della gamba e del piede, successivamente anche il braccio e la mano plegici hanno ricominciato a muoversi. Purtroppo, in concomitanza alla ripresa dei movimenti, si è sviluppata anche la spasticita’ in forma medio/lieve ai flessori della mano, del polso e del gomito, al piede, al retto femorale ed al tricipite surale. I medici mi hanno detto che non esistono terapie definitive per la spasticita, ma solamente palliative, come la fisioterapia e la tossina botulinica. Mi hanno spiegato che il cervello deve farcela da solo, trovando altre vie in quanto plastico. Se ho ben capito, dovrebbero formarsi nuove sinapsi, anche lontane dalla lesione, che “imparerebbero” a regolare il tono muscolare, come facevano le sinapsi danneggiate dell’ictus. Tutto questo è verosimile o rasenta la fantascienza, creandomi false speranze? Se fosse tutto vero, quanto tempo servirebbe affinché queste nuove ” vie ” si formino? È possibile fare qualcosa, d parte mia, per promuovere ed accelerare questo processo? Grazie a tutti.
RISPOSTA
Buongiorno,
il cervello possiede notevoli capacità di ripresa, proprio per la plasticità che lo contraddistingue. Non esiste un tempo prestabilito, ma è certo che la fisioterapia è fondamentale per una adeguata riabilitazione. La tossina botulinica è un buon approccio terapeutico per la riduzione della spasticità. Va comunque considerato che la ripresa funzionale dipende anche da numerosi fattori non modificabili, come estensione della lesione, predisposizione genetica, ecc..
Cordialita’
prof Umberto Aguglia