Spero che almeno lei mi possa aiutare

    DOMANDA

    Buonasera Dottore,
    Le scrivo perché mi sono imbattuta in questa pagina cercando delle risposte dopo aver avuto i risultati di alcuni esami fatti.
    Sono abbastanza disperata e non ne vengo fuori ecco perché ci tengo a chiedere un consiglio anche a lei.
    Sono una ragazza di 27 anni e soffro da un paio d’anni di dolori addominali, nausea ma soprattutto coliche con conseguenza di scariche almeno 3 volte al mese.
    Per i medici sono poche le volte quindi non ritengono sia un problema, ma invece io la vivo male! Perché non ritengo normale che dal nulla mi prendino questi mal di pancia!
    Dopo essermi battuta nel fare almeno qualche esame mi hanno accontentata, negli esiti è emerso che non sono ciliaca (cosa che ho sempre saputo) ma due esami sono leggermente alterati.
    Glieli riporto così le chiedo cosa ne pensa di questi esiti:
    Anticorpi anti-helicobacter pylor IgG 15
    (Valore dubbio da valutare su base anamnestica e clinica)
    URINE E LIQUIDI BIOLOGICI
    Calprotectina fecale *57 (doveva essere inferiore a 50)
    Detto questo, se anche per lei non sono valori rilevanti cosa mi consiglia di fare? Che esame farebbe fare lei a una sua paziente con questi disturbi?
    La ringrazio infinitamente per la sua attenzione..
    In attesa di una gentile risposta le porgo i miei più distinti saluti
    Marika

    RISPOSTA

    Gentile Marika,

    premesso che sarebbe necessario raccogliere la sua storia clinica in maniera più completa ed appropriata ed effettuare una valutazione clinica (visita medica), è verosimile che il disturbo da lei presentato possa essere inquadrato come sindrome dell’intestino irritabile. I valori di alcuni di questi esami (calprotectina fecale) sarebbero indicativi di questa forma essendo di poco superiori ai limiti di normalità. Tuttavia, ai fini di un migliore inquadramento, le consiglierei di eseguire la ricerca dell’Helicobacter Pilory nelle feci e dosare la Proteina C reattiva, la VES,  la foresi delle proteine per escludere un processo infiammatorio a carico dell’intestino. Farei anche una coprocoltura con antibiogramma. In base ai risultati di questi esami si deciderà l’eventuale trattamento farmacologico.

    Se il disturbo dovesse continuare nel tempo, si renderà necessaria la valutazione da parte del Gastroenterologo al quale spetterà la decisione di effettuare eventuali indagini endoscopiche.

    Con viva cordialità.

    Prof. Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Professore associato di medicina interna all’Università degli Studi di Parma. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università degli Studi di Parma dove si è anche specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio e in medicina interna. È responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia e andrologia medica al dipartimento onco-emato-internistico dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
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