DOMANDA
EGREGIO DOTTOR MARIO CARRABBA,
Mi chiamo Adriana e ho 58 anni. Ho eseguito una RM COLONNA LOMBO-SACRALE e adesso riporto testualmente la carta scritta che mi è stata rilasciata:
Esame eseguito su magnate a basso campo.
Sono stati eseguiti tomogrammi sul piano assiale e sagittale con immagini pesate in T1, T2e T2-STIR.
Perdita della fisiologica lordosi in clinostatismo.
Riduzione del tono idrico dei dischi intersomatici nel tratto L1-S1.
Presenza di osteofiti somatomarginali nel tratto esaminato, maggiormente evidenti a livello L2-L3 ed L5-S1.
Degenerazioni algodistrofiche di discreta entità a carico delle limitanti somatiche nel tratto compreso tra L3- ed S1, maggiormente evidenti a livello delle limitanti somatiche contrapposte L5-S1.
Protrusione discale ad ampio raggio a livello L2-L3 che determina impronta sulla superficie ventrale del sacco durale estenosi dei forami radicolari.
Ernia discale da forame a forame a livello L3-L4 che determina compressione sulla superficie ventrale del sacco durale ed obliterazione dei forami radicolari bilateralmente. A tale livello si osserva riduzione delle dimensioni del canale.
Protrusione ad ampio raggio con ernia discale mediana, parzialmente migrata verso il basso, a livello L4-L5 che determina compressione sulla superficie ventrale del sacco durale e stenosi dei forami radicolari.
Presenza di protrusione ad ampio raggio con piccola ernia in sede paramediana destra a livello di L5-S1 che determina modesti effetti compressivi sulla superficie ventrale del sacco durale e stenosi dei forami radicolari.
Piccola ernia discale si osserva anche a livello D12-L1.
Ipertrofia delle faccette articolari e dei legamenti gialli a livello L5-S1.
Cisti radicolari sacrali.
Gentilmente mi indica nello specifico che tipi di problemi ho e che cura sarebbe consigliabile eseguire.
GRAZIE.
RISPOSTA
Oltre i 40/50 anni le RM di colonna vanno sempre correlate al quadro clinico del soggetto in quanto sono frequenti reperti come il suo anche in soggetti asintomatici. Pertanto poichè i fatti degenerativi e le discopatie descritte sono comuni, deve essere lo specialista (reumatologo od ortopedico di fiducia, ma anche neurochirurgo o fisiatra) a decidere il da farsi sulla base della sua storia, dei disturbi accusati e dei riscontri clinici obbiettivi ottenuti attraverso un colloquio e una visita specialistica dirette. Tenga conto che ortopedico e neurochirurgo rispetto agli altri specialisti tendono a privilegiare soluzioni chirurgiche. In questi ultimi anni tuttavia l’orientamento generale per queste problematiche dolorose della colonna, che sono assai comuni, si fa sempre più astensionista e quindi di tipo medico/farmacologico, anzichè chirurgico. Solo in caso di evidenti segni neurologici di tipo compressivo, rari e facilmente riconoscibili, si ricorre alle cure invasive.