stafilocco aureo

    Pubblicato il: 21 Dicembre 2012 Aggiornato il: 21 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Ho 25 anni La contatto per chiederle qualche consiglio su degli ascessi che da qualche mese mi appaiono con recidività. Premetto che son tornato ad Aprile da un viaggio lungo trascorso Australia Asia l’ultimo in Nepal dove ho iniziato ad avere i primi problemi(sangue nelle feci) e poco dopo essere tornato sono partiti una serie di ascessi in vari punti: perianale il primo e poi gluteo, braccio, fianco e di nuovo gluteo. Il primo,quello perianale me lo hanno inciso e lo stesso è avvenuto per quello al braccio al quale hanno fatto il tampone infettivo ed è risultato come battere lo stafilocco aureo. (Nel frattempo ho fatto il test HIV ed è risultato negativo).
    Ora ho cambiato antibiotico e sono passato Levofloxacina l’ascesso che ho adesso non è ancora da incidere ma si ingrandisce di giorno in giorno: se non basta l’antibiotico in un paio di giorni dovrò tornare al prontosoccorso.
    Volevo chiederle per quanto mi consiglia di continuare a prendere questo antibiotico (500mg x di)per abbattere il battere e come si può sapere alla fine della terapia se esso è stato debellato. E lei cosa mi consiglia.
    Grazie. Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentile Lettore,
    pur senza entrare nel merito del suo caso, che solo i curanti possono valutare, mi permetto alcune considerazioni di ordine generale. Una caratteristica dei batteri come Staphylococcus aureus è di avere la capacità di sviluppare resistenza agli antibiotici in corso di terapia. E’ possibile che la terapia che stia eseguendo al momento non sia più efficace. Inoltre, drenare l’ascesso ha una duplice importanza: primo, permettere l’isolamento del batterio e poter effettuare l’esame di sensibilità agli antibiotici (antibiogramma) e, secondo, per accelerare il processo di guarigione. Previo consulto con il suo medico potrebbe effettuare un tampone nasale per la ricerca di S. aureus resistente a meticillina e, nel caso risultasse positivo, valutare con il curante se sia o meno il caso di effettuare decolonizzazione con prodotto di uso locale.
    Cordiali saluti.
    Prof. Roberto Cauda