Stafilococco aureo resistente

    Pubblicato il: 11 Aprile 2018 Aggiornato il: 11 Aprile 2018

    DOMANDA

    Buonasera Dottore,

    Ho 30 anni e da circa 7 sul lato destro del mio naso è iniziata un’agonia. Inizialmente con un lieve rossore, poi sono iniziate delle disquamazioni e delle bolle con il passare del tempo. Essendo abbastanza altalenante il grado di rossore e di infiammazione della pelle, inizialmente il mio medico lo attribuii a qualche cibo o ad un periodo di stress. Circa 2 anni fa, per delle perdite di sangue e grumi dal naso, corsi a farmi visitare dall’ottorino, il quale mi vide delle colonie di stafilococco aureo nei seni nasali. Chiedendogli se potevano essere la causa anche del rossore esterno, lui mi consigliò di andare da un dermatologo perché era al di fuori del suo campo. Mi prescrisse solo 7 giorni di gentalyn beta da applicare nel naso e per qualche mese la situazione migliorò. Andato dal dermatologo, la sua diagnosi fu che il rossore e le infezioni erano da attribuire alla cute grassa ed i pori tanto dilatati che si infettavano con facilità. Lui mi prescrisse qualche mese di lavaggio del viso 2 volte al giorno e una pomata per chiudere i pori. Circa 2 mesi fa, nella disperazione di non trovare miglioramento tornai dal mio medico e mi feci prescrivere il tampone con immunogramma. Il risultato fu stafilococco aureo resistente alla meticillina. Cura di 14 giorni con levofloxacina 2 volte al dì accompagnato da gentalyn. La cura sembrava andare bene, per tutto il tempo la cute era migliorata, erano sparite le disquamazioni e il rossore stava via via svanendo però mai del tutto. Finita la cura, 3-4 giorni dopo aver smesso la levofloxacina il rossore e le bolle hanno iniziato a progredire nuovamente e adesso mi ritrovo al punto di partenza. A breve ripeterò il tampone che so già risulterà ancora positivo. Siccome dopo diverse diagnosi da medici diversi, cure inutili ed un tampone che ho fatto solo per mia personale iniziativa, sto iniziando ad avere il timore che questa infezione venga presa un po’ alla leggera da chi consulto. Volevo chiederle: a quale specialista potrei rivolgermi per essere sicuro che venga curata nel miglior modo? Un infettivologo?
    Dopo tutti questi anni in mancanza di cura, l’infezione da stafilococco aureo può portare a problemi più seri? Mio figlio di un anno e mezzo e mia moglie sono a rischio di contagio?
    Solitamente come si cura un infezione di questo tipo?

    Le chiedo scusa per la quantità di domande ma non so più a chi rivolgermi.

    Grazie anticipatamente
    Buona giornata.

    RISPOSTA

    A distanza, la mancanza di una visione diretta impedisce una ipotesi diagnostica. Considerato che l’infezione è localizzata, io suggerirei una cura topica, cioè l’applicazione locale di una pomata con antibiotico al quale Staphylococcus aureus è apparso sensibile (antibiogramma). Però il dermatologo va richiamato in causa.

    Giuseppe Miragliotta

    Giuseppe Miragliotta

    ESPERTO IN TERAPIE ANTIBIOTICHE. Esperto di infezioni e terapia antiinfettiva. Professore ordinario f.r. di Microbiologia dell’Università di Bari. Specialista in Microbiologia, Ematologia, Farmacologia. Consigliere Nazionale della Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
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