DOMANDA
Lavoro al computer per otto ore al giorno e quando finisco non ho più la forza di staccare. Mi butto su FB e mi impelago in mille chat fino a tarda sera. A dire la verità non ho grandi alternative, nel senso che non sono fidanzata e vivo da sola: quindi non faccio un torto a nessuno. Secondo lei lo faccio a me stessa?
RISPOSTA
Gentile Signora,
credo che i Suoi dubbi siano fondati e che questo possa essere il primo passo per migliorare la qualità della Sua esistenza.
Forse vorrebbe una vita di calde relazioni, un compagno, degli amici capaci di dare conforto e di cui ci si possa fidare, ma attualmente sembra non trovare le forze per cercarle.
Leggo che si sente impelagata nelle chat fino a notte fonda e che le costa non poca fatica staccarsi dal pc.
Immagino Le sembri che FB possa alleviare la Sua stanchezza e forse si ritrova, sera dopo sera, incollata allo schermo dicendosi “ancora 5 minuti”, scoprendo poi che è già passata un’ora dall’ultima volta che se lo è detto, ed è sempre più tardi…
Probabilmente si rivitalizzerebbe molto di più facendo due passi con un’amica o uscendo a bere qualcosa con qualche collega simpatica/o subito dopo lavoro, superato l’ostacolo della fatica.
Così stimolata nelle emozioni e nei pensieri dalla “vita” online, invece, è possibile che le ore e la qualità del Suo sonno non siano sufficienti a riprendersi e che la mattina si alzi già stanca, quasi fosse ancora “intossicata”. Ed ecco qui, il circolo vizioso.
Non so da quanto tempo stia vivendo questa condizione (può essere che sia solo un breve periodo di isolamento) e che cosa pensi attualmente della Sua vita, di Sé, del suo mondo di affetti, ma credo che sia comunque bene approfondire meglio la questione per capire quale ne sia l’origine al fine di trovare i correttivi adeguati da mettere in campo.
Alcuni di noi hanno vissuto esperienze spiacevoli, soffrono di difficoltà relazionali o non si sentono a loro agio con loro stessi e scoprono, spesso casualmente, che un comportamento specifico (internet, i videogiochi, il gioco d’azzardo, il lavoro) ha su di loro un effetto anestetico, di fuga dai problemi; non ti fa pensare a nulla.
Quando si oltrepassa il livello e si arriva allo stadio di abuso o di vera e propria dipendenza, quello stesso comportamento non solo non risolve ma aggrava le problematiche di partenza; così accade che chi soffre di Gioco d’Azzardo Patologico si ritrovi indebitato e chi presenta una Cyber-Relational Addiction (Dipendenza da Relazioni Virtuali) affoghi nella solitudine dalla quale cercava di fuggire.
Sono certa che potrà esserLe utile rivolgersi ad una/o psicoterapeuta che possa aiutarLa a capire meglio cosa Le stia succedendo e ad individuare i motivi per i quali si sente attualmente intrappolata in FB. Potrete scoprire insieme come rendere la Sua vita più soddisfacente e vitale.
Con i miei migliori auguri
Serena Valorzi