Stenosi carotidea pari al 50% – Cosa fare?

    DOMANDA

    Egregio dottor Renato Casana, le chiedo cortesemente un consulto riguardo l’ultimo ecocolordoppler TSA fatto a mia madre presso l’Istituto Italiano di cui riporto di seguito l’esito:
    a destra in biforcazione origine arteria carotide interna di una placca iso-ipoecogena a superficie regolare di spessore massimo 50% (metodo ECST);
    arteria vertebrale valutata in V2 pervia con flusso ortogrado;
    arteria succlavia pervia con flusso trifasico;
    a sinistra asse carotideo pervio in assenza di placche emodinamicamente significative;
    arteria vertebrale valutata in V2 pervia con flusso ortogrado;
    arteria succlavia pervia con flusso trifasico.
    Preciso che mia madre ha 71 anni, non fumatrice (ha smesso da più di 20 anni), in sovrappeso e soffre di reflusso gastroesofageo con ernia iatale, per cui il suo medico di base non le ha prescritto antiaggreganti ma soltanto terapia con Provisacor (rosuvastatina) 5 mg una compressa al giorno.
    I valori di colesterolo sono i seguenti:
    a giugno corrente anno:
    colesterolo : 211
    colesterolo HDL : 71
    colesterolo LDL : 120
    trigliceridi : 96
    a ottobre (in terapia da tre giorni con le statine):
    colesterolo : 157
    colesterolo HDL : 72
    colesterolo LDL : 69
    trigliceridi : 79

    Le chiedo quindi consiglio sul da farsi, tenendo anche presente che nel precedente ecocolordoppler eseguito un anno e mezzo prima non erano state rilevate placche significative.

    Ringraziandola anticipatamente, distinti saluti, Alberto.

    RISPOSTA

    Caro Utente, l’insufficienza cerebrovascolare rappresenta la terza causa di mortalità nei paesi industrializzati. Se pensiamo che circa l’80% dei casi di ictus cerebrale è causato da una lesione carotidea, ci rendiamo conto di quanto sia importante la diagnosi precoce di questa malattia per pianificare un eventuale intervento. Alle tecniche chirurgiche tradizionali oramai consolidate di disostruzione della carotide (endoarterectomia carotidea), si sono affiancate le tecniche endovascolari (stenting carotideo). Le procedure di angioplastica (stenting carotideo) hanno permesso di ottenere risultati incoraggianti in pazienti ad alto rischio chirurgico (ultraottagenari, pazienti cardiopatici con angina instabile, pazienti ad elevato rischio anestesiologico) o particolarità anatomiche della lesione carotidea (lesioni limitate alla carotide interna particolarmente alte)
    Secondo le linee guida della SICVE (Società Italiana di Chirurgia Vascolare) le indicazioni ad operare un paziente con stenosi della carotide sono le seguenti: pazienti asintomatici con lesioni stenosanti emodinamicamente significative (uguali o superiori al 70%); In alcuni casi anche pazienti con sintomi neurologici (TIA recidivanti) e lesioni di minor importanza ma sostenute da placche instabili (placche disomogenee dal punto di vista della morfologia e del contenuto). Queste sono le placche carotidee cosiddette “soft”, le placche ulcerate, e quelle che presentano emorragia e/o trombosi intraplacca. Credo quindi che sua Madre (stenosi della carotide pari al 50%) non abbia oggi indicazione all’intervento. E’ bene comunque che venga avviata ad un programma di follow-up strumentale. Quindi suggerisco che esegua un ecocolordoppler TSA tra 6 mesi possibilmente eseguito da un operatore esperto che si occupi di chirurgia carotidea c/o un centro ad elevata specializzazione. Suggerisco che oltre alla statina (effetto stabilizzante sulla placca carotidea “effetto pleiotropico della statina) associ un terapia antiaggregante (cardioaspirin 100 mg/die) Cordiali saluti. Per saperne di più può consultare il sito: www.renatocasana.it