DOMANDA
Mio figlio 20 anni lamentava una certa pressione al fianco sx. Dopo aver inutilmente tentato di risolvere con una dieta, lo abbiamo sottposto ad un ecografia, con esito per il rene sx “regolare per dimensioni e margini con discreta ectasia pielocaliceale e modico assottigliamento dello strato cortico midollare (stenosi giunto pielouretrale?).” “idronefrosi III sin”.
Analisi sangue e urine: fuori limiti solo piastrine 122.000; neutrofili 49,50; bilirubina totale 1,47; bilirubina indiretta 1,14; albumina 5,2; trigliceridi 53; uricemia 7,2.
L’urologo che l’ha visitato ha consigliato urotac e scintigrafia renale (non ancora eseguita).
L’esito dell’urotac al rene sx è stato “ritardo di eliminazione con idronefrosi fino in corrispondenza del giunto, come da stenosi. Regolare il restante decorso della via escretrice. Si associa riduzione dello spessore cortico midollare renale”.
Per l’urologo che lo aveva visitato ed ha visto tale esito si deve intervenire. A cielo aperto.
Vorrei sapere
1) meglio l’intervento a cielo aperto o in laparoscopia? Quali sono percentuali di successo nei due casi?
2) Se conviene intervenire in laparoscopia, vi sono centri eccellenza (ad es. in Puglia) o è intervento di routine che può essere fatto senza problemi?
3) E’ urgente?
RISPOSTA
Gentile signora,
l’intervento non è urgente; è meglio farlo in laparoscopia (si evita di incidere i muscoli …); la percentuale di successo, sia nel caso di chirurgia aperta che laparoscopica, supera il 90% (però è chiaro che una volta diagnosticato, suo figlio non può stare così ….); diciamo che è un intervento che alcuni centri fanno con una certa frequenza e altri con molta meno. A dire che può essere considerato di routine ma richiede esperienza.
Cordiali saluti,
Filiberto Zattoni