sto malissimo dall’ansia di perderla

    Pubblicato il: 7 Febbraio 2010 Aggiornato il: 7 Febbraio 2010

    DOMANDA

    Sono alcuni mesi che ho un’ansia di perderla terribibile al punto che la vita sembra insormontabile.
    Vengo fuori da una separazione tre anni fa con un ottimo rapporto con la mia ex moglie ed i mieri stupendi figli. Sto con questa persona da 18 mesi e da circa 2 mesi soffro in questo senso. Siamo lontani 400 km in due città distinte e mediamente ogni 15 giorni ci vediamo per il week end. Abbiamo fatto vacanze bellissime insieme e giornate spensierate lontani dai nostri rispettivi figli (anche lei separata da circa 3 anni). Non è un tipo facile e non ha atteggiamenti affettuosi come io li preferirei o come io li faccio a lei. Non ama ricevere o fare regali, festeggiare ricorrenze. Unico mezzo di comunicazione è il telefono ed in questi 18 mesi ci siamo sentiti almeno 2 volte al giorno anche di più. Questo ultimo periodo non sento in lei tanta motivazione, dettato anche da un suo problema esistenziale per aver cambiato città lavorativa, seguendo un lavoro sicuro, ma perdendo il suo figlio maggiore che è tornato nella città natale ed il secondo figlio che spinge per fare lo stesso. Al telefono parla poco e quando siamo insieme accade come se non esistessi al punto di non rispondere neanchè alla domanda: come ti senti?.
    Non so cosa fare e sto male davvero. Non credevo di soffrire in questo modo per amore a 46 anni.
    Le chiedo se questa mia ansia sia frutto di un mio male o cosa’? Cerco rifugio appena posso nel sonno, come in una sorta di vile rimedio, per non pensarla.
    Cosa mi può consigliare?
    La ringrazio in anticipo.
    Paolo

    RISPOSTA

    Gent.mo sig. Paolo,
    in questo momento lei sta probabilmente sperimentando la paura dell’abbandono, a fronte di una fase di cambiamento del rapporto sentimentale con questa donna molto importante. Purtroppo la distanza non aiuta in questi casi; appare necessaria una chiarificazione tra di voi. Ciò che le consiglio è intanto di fare luce dentro di sè e cercare di capire cosa cerca da questo rapporto e cosa è disposto a modificare e/o sacrificare nella sua vita. Per far ciò ci possono essere varie strade, tra cui anche l’aiuto di un professionista psicologo-psicoterapeuta che potrebbe sostenerla in questa difficile fase. Capire meglio sè stessi aiuta anche a capire il rapporto di coppia.

    Simona Caprilli

    Simona Caprilli

    Laureata in psicologia clinica all’Università La Sapienza di Roma. Ha partecipato a numerosi congressi e corsi di formazione in qualità di relatore e formatore sul tema del dolore del bambino, cure palliative e psicologia del bambino in ospedale.
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