studi di ricerca riguardanti il doc

    DOMANDA

    gentile dottore,
    mi può spiegare,per cortesia,quale parte del cervello viene interessata nel disturbo del doc e qual’è la motivazione percui si genera questo disturbo?quanto si sa della funzione della serotonina nell’organo cerebrale e,in particolare, per quel che concerne il doc?ci può essere anche una componenete genetica e/o ereditaria alla base di di questa malattia?infine,per curare questo disturbo,quanto sono importanti gli psicofarmaci e qual’è normalmente la dose minima di somministrazione per eliminare completamente i sintomi di questo fastidioso male?si può guarire completamente insomma dal doc?la ringrazio molto.
    saluti

    RISPOSTA

    Gentile lettrice, rispondere in modo esauriente alle sue domande richiederebbe una biblioteca! Il DOC è una patologia complessa, che presenta, come in genere le patologie psichiche, determinanti biologiche, psicosologiche e sociali. Sotto il profilo biologico, è certamente coinvolta la serotonina, ma forse lo sono altri mediatori come la vasopressina; si risontrano anomalie di funzionamento nella corteccia orbitofrontale, ma anche in diverse regioni centroencefaliche. Le stesse anomalie si riscontrano con frequenza anche nei familiari. Le radici esperienziali del problema sono note. L’intervento terapeutico parte ormai sempre da un trattamento psicofarmacologico; molti antidepressivi sono indicati anche per il DOC, spesso ad un dosaggio più elevato di quello necessario per la depressione. Utili gli ansiolitici; migliori in genere quelli non benzodiazepinici. L’associazione di una terapia cognitivo comportamentale è spesso indicata, ma la scelta, tanto dei farmaci, quanto dell’orientamento psicoterapeutico non può che essere del medico che segue il caso clinico concreto. In forme molto gravi, resistenti e rare può essere indicata la stimolazione cerebrale profonda con elettrodi impiantati.
    La prognosi è spesso buona (dipende in parte dall’età di insorgenza, dalla durata del disturbo prima dell’inizio del trattamento, ecc.); la durata globale del trattamento è lunga (anni) e di solito la terapia deve essere proseguita anche molto dopo l’ottenimento del risultato.
    Rimane scontato il consiglio di appoggiarsi ad un clinico che possa valutare i diversi e complessi aspetti del caso concreto.
    Cordialmente
    Massimo Rabboni