DOMANDA
anche mio figlio ha 12 anni e ha le cosidette superstizioni : quando è annoiato hai numeri magici , o deve contare nella sua mente, etc: mica diventerà ossessivo?
RISPOSTA
Gentilissima, lei ha “scoperto” che anche suo figlio ha, quelle che lei definisce, “cosiddette superstizioni”. Diventerà ossessivo? Che pericoli ci sono in gioco? La risposta, ribadisco, è: non c’è alcuna relazione fra comportamenti “superstiziosi” manifestati a 12 anni e possibilità di diventare “ossessivi”. Precisato questo punto, restano in ballo le “cosiddette superstizioni”. Quelle che lei definisce “cosiddette superstizioni” sono in realtà veri e propri comportamenti che esprimono, fanno vedere nei fatti quanto c’è probabilmente nella mente dei bambini, dei preadolescenti e degli adolescenti: ossia il magismo. Nei periodi della prima infanzia (da 0 a 3 anni), nella seconda infanzia (da 6 a 10/11 anni circa) e nella fase della preadolescenza (da 10/11 a 13/14 anni) tale magismo si accompagna al “partecipazionismo”: tutto è collegato, è causa di tutto; ad esempio, se perdo 1 euro, posso trovarlo grazie ad un altro euro, perché gli euri si cercano. Ogni cosa è dotata di intenzioni, desideri, proprietà mentali. Un tavolo ha, ad esempio, intenzioni: quando sbattiamo in uno spigolo e ci facciamo male, quel tavolo voleva farci del male. Allo stesso modo, le pratiche magiche hanno il potere di influenzare il corso delle cose. Suo figlio ha bisogno di operare, lavorare nella sua mente con i numeri magici, o deve contare nella sua mente, soprattutto quando è annoiato. La noia è uno dei sentimenti, degli stati mentali che i bambini, i preadolescenti e gli adolescenti temono di più: hanno una vera e propria paura della noia. Avvertono nella noia una sensazione di vuoto sgradevolissima e che quindi va combattuta con ogni mezzo. Gli umani, in generale, temono la noia, perché sentono che la noia è il senso di vuoto della vita. Gli umani hanno sempre bisogno di pensare, di credere che c’è qualche cosa da fare, pensare, desiderare, progettare. Quando invece sentono che vi sono momenti in cui domina il nulla, ecco comparire il mostro della noia. Una corrente di pensiero molto importante nella storia dell’umanità è l’esistenzialismo che, a vario titolo e in varie forme, ha studiato la noia. Nella cultura classica occidentale si è affermato il concetto di “ozio”. L’ozio, ossia il corrispettivo della noia, si è ipotizzato essere connesso con la creatività, con la possibilità di inventare. La cultura occidentale, ma anche quella orientale di oggi, ha al contrario bisogno di produrre: o per consumare, o per inventare qualcosa che possa servire a consumare. In breve, suo figlio ha trovato consolazione nei numeri magici. Se guarda con altri occhi questo fatto, lo troverà bello e istruttivo, degno di interesse. Le faccio i miei più sentiti auguri per la sua vita e per quella del suo meraviglioso figlio, Luigi Aprile