Come svezzare un neonato celiaco?

    DOMANDA

    Buonasera,

    Le scrivo perché ho un figlio di 6 mesi, e su suggerimento della pediatra abbiamo iniziato da 1 mese lo svezzamento (siamo a due pappe al dì e due poppate con allattamento al seno); ora la dott.sa vorrebbe introdurre il glutine ma non mi è parsa troppo convinta non appena le ho ricordato della mia condizione di celiaca.

    Ho letto l’articolo sul sito dell’Aic” Relazione tra svezzamento e insorgenza della celiachia”.

    Mi è chiaro che posticipare a 12 mesi l’introduzione del glutine per i bambini ad alto rischio, non li preservi dal rischio di contrarre la malattia ma mi è parso però sia meglio per ritardarne così l’insorgere (secondo lui elemento favorevole per la maggiore vulnerabilità degli apparati, in primis quello nervoso centrale, durante i primi anni di vita).

    Detto ciò,mio figlio potrebbe essere ad alto rischio(parente di primo grado),non accertato poiché non é stato fatto il test genetico(seconda condizione per ritenerlo tale).Introduco comunque il glutine a sei mesi, posticipo a 12 o meglio far prima il test genetico per capire se sia ad alto rischio? La pediatra però non mi pare favorevole a prescriverlo, non sò se sia per ragioni economiche.

    Da ultimo, le domando, gentilmente se sia consigliabile fare (e quando) determinati esami /accertamenti al bambino.

    La ringrazio dell’attenzione e porgo

    Cordiali Saluti

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    il tema dell’epoca di introduzione del glutine nei bambini con familiarità per celiachia è ancora molto dibattuto ed è stato oggetto di recenti studi multicentrici internazionali. Partendo da questi studi, proprio in questi giorni la Società Europea di Gastroenterologia Nutrizione ed Epatologia Pediatrica (ESPGHAN) ha pubblicato le nuove linee guida per fare luce su questo punto. In tale documento si sottolinea che nei soggetti a rischio (quali i figli di celiaci) il glutine può essere introdotto indifferentemente in qualsiasi momento fra il 4 ed il 12 mese di vita. Si ribadisce anche che la introduzione tardiva del glutine non previene l’insorgenza della celiachia, ma tutt’al più ne può determinare la comparsa più tardiva. Il documento riporta anche che non vi è al momento alcuna evidenza scientifica che la comparsa più tardiva della celiachia rappresenti un vantaggio per il paziente. Il mio consiglio personale è quello di introdurre il glutine al 6° mese, iniziando con piccole quantità ed aumentandone progressivamente la somministrazione.

    Per quanto riguarda il test genetico per celiachia questo deve essere assolutamente fatto nei soggetti a rischio in quanto in base al pattern genetico (positività per HLA-DQ2 in omozigosi, cioè su entrambi i cromosomi 6 e positività combinata per HLA-DQ2 e DQ8) si può stabilire se il paziente ha una elevata probabilità di diventare celiaco. Per quanto concerne l’epoca in cui eseguire l’esame, se il bambino sta bene, non ha sintomi e cresce regolarmente, esegua sia il test genetico che gli esami sierologici (antitransglutaminasi IgA ed antigliadina deamidata IgG) fra il 15° ed il 18° mese di vita. Cordiali saluti.

    Prof. Umberto Volta
    DIMEC Università di Bologna
    Board Società Europea per lo Studio della Celiachia (ESSCD)
    Board Scientifico Associazione Italiana Celiachia (AIC)

    Umberto Volta

    Umberto Volta

    Già responsabile della struttura semplice di malattia celiaca e sindromi da malassorbimento al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università di Bologna, dove si è specializzato in medicina interna e in malattie dell’apparato cardiovascolare. È stato professore di medicina interna della scuola di specializzazione in medicina interna dell’Università di […]
    Invia una domanda