Tac alta risoluzione

    DOMANDA

    Buongiorno, ho 51 anni ed ho effettuato 2 tac torace per dei noduli al polmone a distanza di 9 mesi. Non ho i dati della prima tac. L’ultima che ho effettuato è ad alta risoluzione ed ho letto questi dati
    Mas totale 5541
    Ctd vol (mGy) 69.60
    Dlp (mGycm) 1929,40
    Facendo un calcolo dovrei aver assorbito solo con questa seconda tac 37,5 millisievert.
    Non oso immaginare la dose assorbita anche con la prima tac ed in cosi poco tempo.
    Sono molto preoccupata…possibile che il medico radiologo abbia potuto usare una dose così forte? Spero di aver sbagliato il calcolo. Sono angosciata, ho paura di ammalarmi di tumore nei prossimi anni. Aspetto una sua risposta. Grazie

    RISPOSTA

    Preg.ma sigra

    Non so dove lei abbia preso quei dati. Le apparecchiature TC generalmente forniscono non la dose reale erogata al paziente, ma l’equivalente di dose riferito ad un fantoccio di determinate caratteristiche. L’indicazione da lei fornita di 5.541 (cinquemilacinquecentoquarantuno) mGy è certamente errata e comunque non corrispondente alla DLP di circa 70 cGy/cm.

    Ma comunque, come le ho precisato all’inizio, queste cifre non indicano la dose reale ma l’equivalente ad un fantoccio. Se lei ha eseguito l’esame TC del torace con una moderna apparecchiatura TC, come è molto probabile, la dose assorbita è molto bassa e comunque giustificata dallo studio di un nodulo polmonare che se non diagnosticato precocemente le provocherebbe certamente dei problemi molto più gravi degli eventuali probabilistici e non certi problemi di una dose di radiazioni ionizzanti.

    Pertanto la probabilità di avere un tumore radioindotto dopo uno o più esami TC eseguiti anche a breve distanza di tempo è veramente trascurabile ed ampiamente giustificata se l’esame consente una diagnosi precoce di una grave malattia.

    Paolo Campioni

    Paolo Campioni

    Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzato in medicina nucleare e in radiologia (indirizzo radiodiagnostica). È professore di diagnostica per immagini e radioterapia all’Università di Ferrara e lavora presso l’Arcispedale S.Anna di Ferrara-Cona.
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