tac con contrasto bambino asmatico di 13 mesi

    Pubblicato il: 12 Marzo 2012 Aggiornato il: 12 Marzo 2012

    DOMANDA

    Buongiorno, mio figlio da settembre ad oggi ha avuto 3/4 episodi di broncospasmi (per uno è anche stato ricoverato). E’ stato sottoposto a novembre a test allergici base ed è risultato negativo, al test del sudore ed è risultato negativo inoltre gli è stato prescritto il singulair da prendere quotidianamente. A dicembre siamo andati al Buzzi e il pneumologo ha aggiunto al singulair anche 2 puff giornalieri (1 mattina e 1 sera) di flixodite. Il bimbo però, pur non frequentando più il nido, ha avuto altri episodi durante i quali deve fare i puff di ventolin, bentelan e antibiotico. Quindi il dottore del Buzzi ha stabilito di fargli una tac con e senza liquido di contrasto per fare la quale il bambino deve essere anche sedato. Inoltre, prima di fare la tac, deve fare test allergolocigi phetiatop, test mantoux, esami ematici, EGC e ancora il test del sudore. Sono preoccupata perchè il bambino è già stato sottoposto a radiazioni in quanto ha già fatto 2 radiografie tra dicembre e gennaio e inoltre ho paura che il liquido di contrasto o il sedativo possano creargli altri problemi. Ci sono alternative alla tac? Gli esiti di tutti gli esami pre-tac non sono sufficienti a capire se ci sono infezioni bronchiali in corso? La ringrazio per la disponibilità. Saluti. Alessandra

    RISPOSTA

    Gentile signora, il wheezing infettivo ricorrente è una patologia relativamente frequente in età pediatrica, anche nelle prime epoche di vita. Per chi lavora in un ambulatorio di pneumologia pediatrica non è raro imbattersi in lattanti che presentano nel periodo invernale episodi di difficoltà repiratoria, talora a cadenza mensile o ancora più frequenti. Inoltre, tanto più un bambino è piccolo, tanto più gli episodi sono a rischio di ricovero per insufficienza respiratoria, cioè necessità di ossigenoterapia. In generale i bambini più a rischio di ricorrenza sono coloro che hanno i fratelli di poco più grandi, coloro che frequentano precocemente la comunità (nido) e/o coloro che sono prematuri o nati piccoli. Il bambino è già stato sottoposto a molti accertamenti, risultati nella norma e sta già facendo una terapia di base combinata (steroide inalatorio + antileucotriene), che mi trova in accordo con il collega prescrittore. La scarsa risposta alle terapie in corso potrebbe anche solo evidenziare un bambino con vie aeree piccole, che si riempono di catarro durante le infezioni virali, dando transitoriamente uno stato di difficoltà respiratoria.
    Relativamente alla TAC, pur con i limiti legati alla non conoscenza dettagliata dei vari episodi acuti, tenderei, in prima battuta, ad avere un atteggiamento di attesa. La TAC si rende invece necessaria se la sede delle infezioni è sempre la stessa o se il bambino non ha mai momenti di benessere, seppur brevi.

    Cordialmente.
    Maria Francesca Patria

    Maria Francesca Patria

    Maria Francesca Patria

    ESPERTA IN PATOLOGIE ALLERGICHE E RESPIRATORIE. Dirigente di primo livello e responsabile dell’ambulatorio di allergologia e pneumologia pediatrica presso la clinica pediatrica De Marchi della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore, Policlinico di Milano. Nata a Milano nel 1965, si è laureata in medicina nel 1990 per poi specializzarsi in pediatria nel 1994 e in […]
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