Terapia anticoagulante Coumadin in pregresso ictus

    Pubblicato il: 8 Giugno 2010 Aggiornato il: 8 Giugno 2010

    DOMANDA

    Gentile Dott. Di Lazzaro,vorrei chiederle un consiglio per mia madre di anni 79, emodializzata da circa 15 anni con cadenza trisettimanale, per rene e fegato policistico,fibrillazione atriale cronica,è ricoverata presso struttura ospedaliera da poco piu’di due mesi per aver avuto un ictus di tipo ischemico( non seguiva una terapia anticoagulante INR inf. a 2)emiplegia Dx,afasica , e al programma riabilitativo ospedalierio è risultata essere non collaborante, quindi è intenzione di noi familiari farla tornare a casa. Attualmente la terapia che esegue è la seguente: 1/4 di cp tenormin 100 mg mattina e sera,clexane 4000 nelle giornate che non esegue emodialisi, nexium 40mg 1 cp al di.A questo punto mi sono chiesto come mai i medici non hanno prescritto anche una terapia con anticoagulanti dal momento che l’INR risulta essere attualmente di 1,5.Secondo lei è indicata in una paziente come mia madre una valida terapia con coumadin?
    Grazie. Vincenzo

    RISPOSTA

    Gentile signor Vincenzo

    la scelta di non prescrivere il Coumadin è probabilemnte legata al fatto che vi è stata una ischemia cerebrale recente ed ioltre sua madre ha una insufficienza renale. Consideri che entrambe queste condizioni potrebbero aumentare il rischio di emorragie. La scelta dei medici è stata quella di ridurre il rischio di nuove ischemie utilizzando il Clexane ad una dose non molto alta sempre per la presenza di insufficienza renale. L’equilibrio tra i rischi ed i benefici dei farmaci è sempre molto delicato e quando vi sono più patologie la scelta può essere difficile. Solamente chi conosce bene la paziente è in grado di effettuare la scelta migliore.