Terapia domiciliare

    Pubblicato il: 23 Marzo 2012 Aggiornato il: 23 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gent. Prof a mia madre dopo aver messo stent biliare e candidata a resezione pancreas per carcinoma a Verona.L’operazione è stata poi annullata perchè alla pet tc venivano riscontrati noduli al fegato e l’oncologo di Napoli (noi siamo di Capri) le ha prescritto Xeloda , dopo 15 giorni viene interrotta per innalzamento transaminasi. Viene poi ripresa dopo che le transaminasi sono tornate normali grazie a flebo di Tad. Io nella mia ignoranza pensavo è giusta questa terapia o c’è bisogno di una terapia con altri medicinali più forti per via endovena? e la radio terapia? cercare di prolungare la vita con la migliore terapia possibile, un consiglio la ringrazio in anticipo.

    RISPOSTA

    Gent.le Sig. Costanzo,
    le decisioni relative alla strategia terapeutica dipendono da molti fattori , molti dei quali non sono espressi nella Sua cortese mail: età della Mamma, patologie concomitanti, ed altri ancora. Da ciò che mi dice è verosimile pensare che la fase di avanzamento del Tumore (Stadiazione) corrisponda ad uno Stadio IV ( presenza di Metastasi a distanza ) che è il motivo principale per il quale la chirurgia non è indicata in quanto l’ampiezza della demolizione accompagnata da una prospettiva di sopravvivenza a cinque anni non elevata , sono tali considerare tale strategia non appropriata in quanto espone a rischi elevati senza apportare alcun beneficio in termini di sopravvivenza rispetto alla sola Terapia Farmacologica. Ritengo quindi che l’Oncologo di Napoli, abbia considerato la possibilità di una terapia farmacologica utilizzando il Farmaco , lo Xeloda (Capecitabina), oggi ritenuto più efficace. Ogni Chemiotarapico ha controindicazioni ed effetti collaterali soprattutto in Persone , come può essere Sua Mamma, con una colonizzazione epatica confermata. In definitiva mi sento di consigliarLe di seguire le indicazioni del Suo Oncologo al fine di assicurare a Sua Mamma , la migliore qualità di vita possibile, senza cercare soluzioni di improbabile efficacia o fuori dai protocolli di trattamento approvati dalle Istituzioni di riferimento.

    Michele Rubbini

    Michele Rubbini

    TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE. Professore associato di chirurgia generale all’Università di Ferrara. Nato a Ferrara nel 1953, si è laureato all’università della stessa città e si è specializzato in chirurgia generale. Dal 1997 al 2007 è stato direttore dell’unità di chirurgia generale dell’ospedale di Stato della Repubblica di San Marino. Oggi dirige l’unità operativa di chirurgia […]
    Invia una domanda