Terapia con interferone per melanoma

    DOMANDA

    Buongiorno Professore, ho tolto un neo sulla pancia a luglio scorso, esame istologico positivo “melanoma a diffusione superficiale in fase di crescita verticale a cellule epitelioidi e fusate”; livello Clark IV; spessore Breslow 1,15; mitosi mm2 20; infiltrato linfocitario intratumorale e peritumorale: discreto e focale (non brisk); invasione vascolare assente; pT2a (sec. AJCC). a settembre ampliamento su cicatrice pregressa asportazione; linfonodo sentinella ascellare sx. esame istologico esente da localizzazioni metastatiche, in estesa sostitutione adiposa con note di sclerosi e istiocitosi reattiva dei seni. Codifica snomed P3-Y4244 T-C4000 M-09460 P1-03101 T-01000 M-40000. Ho eseguito tac con mezzo di contrasto, cranio polmoni addome e pelvi, tutto normale, ho eseguito eco linfonodi latero cervicali, ascellari e inguinali: non elementi di rilievo patologico, sporadici linfonodi reattivi no adenopatie. Sono iperteso e diabetico di tipo 2 ma assumo insulina 3 volte a gg. ed anche compresse di metformina, sono in cura per uno stato di depressione da 2 anni ed assumo medicinali. con l’oncologo che mi ha preso in cura, controllati gli esami, mi ha prospettato che oltre ad eseguire controlli strumentali ogni 6 mesi, dovevo valutare la possibilità di iniziare, per circa due anni, una terapia con interferone. Vista la mia situazione di malattie croniche ed essendomi informato/documentato circa l’interferone (dà solo risultati poco apprezzabili max 10%) ma con una serie di effetti collaterali, sono confuso e non so che decisione prendere sul da farsi. Lei professore che ne pensa? Mi piacerebbe avere una sua opinione in proposito. Ho sentito parlare di un nuovo farmaco “Imlygic” possiamo sperare in positivo nel prossimo futuro?
    Grazie e buon lavoro

    RISPOSTA

    La terapia proposta con interferone è molto controversa in quanto non da risultati convincenti nel senso di un aaumento della percentuale di pazienti che guariscono. Personalmente non la prescrivo più da molti anni.

    Tutto ciò che si fa come terapia adiuvante è oggetto di sperimentazioni cliniche controllate, di standard di terapia in questa fase di malattia non vi è nulla di codificato.

    Nel suo caso cotinuerei nei controlli di follow-up che senzaltro le prescrivono

    cordialis aluti

     

    ms

    Mario Santinami

    Mario Santinami

    TUMORI DELLA PELLE. Vice direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Nato a Milano nel 1956, si è laureato presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzato in chirurgia generale. È anche vice presidente della Sico (Società italiana di chirurgia oncologica). Il suo settore di interesse è soprattutto il melanoma.
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