Terapia ormonale dopo mastectomia e chemioterapia

    Pubblicato il: 9 Giugno 2010 Aggiornato il: 9 Giugno 2010

    DOMANDA

    Buongiorno Prof. Veronesi. Le chiedo un parere in merito alla mia situazione. Ho 45 anni. Novembre ’09: mastectomia. Diagnosi alla dimissione: carcinoma duttale invasivo multifocale G2.Linfoadenite reattiva Recettori: Estrogeno: presente (50%) Progesterone: assente (100%) Prognosi:Ki67: positività nel 15% degli elem. neoplastici. Sei cicli di chemio (farmaci: ciclofosfamide 960 + taxotere 120). Devo eseguire isteroscopia (ecotransvaginale eseguita due mesi fa causa sanguinamento copioso (Tranex): endometrio 8mm, presenza piccole formazioni cistiche e aspetto sfumatamente ipercogeno; miometrio modicamente disomogeneo). Inoltre sono in cura con Eutirox per un nodulo benigno alla tiroide. Nel 2005 mi è stata asportata una cisti ovarica (benigna). Inizio ora tamoxifene 20 mg al giorno. Mi terrorizzano gli effetti collaterali: nel mio caso si dovrebbe scegliere una terapia diversa? Quali esami per monitorare e prevenire in tempo l’insorgere di problemi all’utero? La ringrazio. Cordialità.GP

    RISPOSTA

    Cara Signora
    È difficile fare una visita per e-mail e le dico subito il perché:
    mancano alcuni dati fondamentali: è in menopausa? La menopausa è stata confermata dal dosaggio ormonale? Se fosse in premenopausa è in terapia con LH-RH analogo (puntura ogni 28 giorni) oltre al Tamoxifene? Cosa significa “Progesterone: assente (100%)”; Il c-erbB2 è assente? Cercherò quindi di risponderle ad alcuni punti.
    Per tenere sottocontrollo l’utero è bene che lei faccia ecografie trans-vaginali e visite ginecologiche ogni anno valutando lo spessore dell’endometrio.
    Come terapia farmacologica esistono altre compresse (inibitori dell’aromatasi) che si possono utilizzare nella prevenzione, ma che si usano, al momento, solo nelle donne che hanno raggiunto uno stato di menopausa definitiva indotta o dalla chemioterapia precedente o avvenuta per età.
    Ma non creda che gli “altri” farmaci non abbiano effetti collaterali. Tutti i farmaci hanno un po’ di effetti collaterali, ma bisogna imparare a considerare i vantaggi dei benefici dati dai farmaci, rispetto al rischio degli effetti collaterali.
    Quindi se non si sente sicura circa i consigli che le hanno dato faccia pure una visita in centri specializzati.
    Affettuosi saluti
    Umberto Veronesi