terapie aggiuntive alla chemio

    DOMANDA

    Gent.ma dott ssa Farina Considerato un K prostatico ormonorefrattario e con secondarismi(per i quali sono state fatte 15 infusioni di zometa) da trattare a breve, verosimilmente, con la chemio ( extracyd prima e poi docetaxel?)che come onestamente Voi oncologi riconoscerete nel caso del K prostatico non è molto valida -il 45% o meno?- e con i noti pesanti effetti collaterali, non sarebbe il caso di ricorrere a terapie aggiuntive tipo la vitamina C ad alte dosi con lisina prolina ed EGCG (the) o alla terapia Di Bella o altre ancora? Vuole essere così gentile da farmi conoscere il Suo parere in merito? Grazie Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentilissimo Lettore

    Putroppo il paziente con tumore della prostata ormonorefrattario ha ancora oggi poche terapie a disposizione, anche se sono in corso di studio nuovi farmaci che sembrano essere molto promettenti per il futuro (quali l’abiraterone o il cabazitaxel). Il trattamento chemioterapico comunque non la deve spaventare, il Docetaxel (che è ancora lo standard di cura in queste situazioni) è efficace non solo nel migliorare il controllo dei sintomi ma anche nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti ed è generalmente ben tollerato.

    Sulle terapie aggiuntive (omeopatiche o meno) non ci sono dati né di efficacia né di sicurezza d’uso in associazione alla chemioterapia, per cui non so cosa risponderle. Esprima le sue perplessità sulla chemioterapia ai suoi Oncologi , che sapranno sicuramente spiegarle i vantaggi attesi nella sua situazione.

    I miei migliori auguri

    Dr.ssa Gabriella Farina