DOMANDA
Gent. Le Dottor Camporese,
dopo 15/20 giorni da un evento a rischio contagio hiv ho riscontrato linfoadenopatia e tonsille ipertrofiche ed eritematose che perdurano tutt’ora (a distanza di 50 giorni dall’evento), ho effettuato a 40 giorni:
– Emocromo, ves, pcr, test per mts: tutto ok
– test hiv 1-2: Negativo
– PCR cDNA hiv provirus: Negativo
– Tipizzazione linfocitaria:
T Linfociti totali CD3+ 70,02% 1502 cell/uL
CD3+/CD4+ T Helper 34,04% 730 cell/uL
CD3+/CD8+ T Citotossici 27,93% 599 cell/uL
CD3-/CD56+ NK 14,89% 319 cell/uL
CD19+ B 13,57% 291 cell/uL
Rapporto CD4:CD8 1,22
Immunosomma T+B+NK 98,48
Note laboratoristiche: Profilo fenotipico linfocitario nei limiti fisiologici. Da segnalare nell’ambito del comparto T(CD3+) la presenza di un piccolo cluster (pari all’8% circa) “doppio negativo” (CD3+, CD4-, CD8-) associabile ai linfociti con recettore tipo gamma-delta e con verosimile significato reattivo.
Alla luce di questi esami effettuati a 40 giorni mi puo’ tranquillizzare rispetto all’hiv? sono esami validi e significativi per una non infezione? Faro’ il test a 3 mesi, ma intanto posso stare tranquillo?
Inoltre, non ho ben capito che cosa significa la frase nella nota della tipizzazione, inoltre il verosimile significato reattivo ha delle analogie con hiv oppure anche con altre patologie come per esempio stati influenzali batterici e virali?
Grazie molte della sua gentile collaborazione.
RISPOSTA
Lei ha fatto tutto e di più, tranne forse gli unici esami che valeva la pena eseguire. Ovvero un tampone faringeo per streptococco beta emolitico e un test per la mononucleosi. In caso di negatività, la giustificazione dell’assetto linfocitario reattivo è sicuramente correlabile solo a un evento virale oro-faringeo transitorio, che in questa stagione è assolutamente la norma.