DOMANDA
Mio figlio ha 12 anni gioca a calcio va bene a scuola ma da qualche mese ha dei tic, tipo muovere il collo o toccare gli spigoli. La cosa non lo disturba, anzi ci ride . Noi genitori siamo separati. Puo essere una cosa transitoria? Grazie
Antonio
RISPOSTA
Nessuna preoccupazione. Il fatto che suo figlio ci ride sopra rappresenta il segnale più importante circa la sua capacità positiva di affrontare i problemi. I tic, infatti, soprattutto a questa età, quando nel cervello dei ragazzini avvengono una grande quantità di modificazioni funzionali e strutturali, non sono altro che “nevrosi minori”: eventuali conflitti, rabbie non espresse, difficoltà varie vengono, in sostanza, deviati su alcuni fasci neuromuscolari, scaricando la tensione senza che questa interferisca sulla vita sociale, emotiva e relazionale del soggetto.
I tic rappresentano dunque una “strategia” psichica evolutiva (anche se totalmente inconsapevole e automatica) e per questo sono transitori a patto che la famiglia non focalizzi troppo l’attenzione sul disturbo nel tentativo di dissuaderlo o di giudicarlo.
Tuttavia, qualora il sintomo durasse più di tre o quattro mesi, conviene andare a consulto da uno psicologo per una valutazione complessiva della situazione del ragazzo, affinché possano essere decodificati, compresi ed affrontati eventuali disagi che stanno dietro i tic di suo figlio.
Tenga presente che, molto spesso, nel momento stesso in cui un ragazzino viene accompagnato da uno psicologo per chiedere un consulto, il disturbo, come per incanto, sparisce. Questo non è dovuto a una magia ma al fatto che il ragazzo sente che è stato capito e che si sta accogliendo la sua richiesta di aiuto. Quindi passerà in tempi brevi dall’automatismo del tic alla riflessione consapevole dei suoi problemi.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli