DOMANDA
Gentile Professore, le scrivo per un problema che turba la tranquillità della mia famiglia da diversi mesi. Mio padre 70 anni da compiere, da 2 anni ha subito angioplastica e segue la cura farmacologica prescrittagli. Da circa 4 mesi, prima in forma lieve, ora in forma quasi ossessiva, è diventato intollerante a qualsiasi tipo di odore: deodoranti, detersivi, bagnoschiuma, odori di cottura del cibo. E’ sempre nervoso e molto stanco. Vorrei aiutarlo a risolvere il suo problema e per questo Le chiedo cosa possiamo fare, a chi possiamo rivolgerci, quali esami potrebbero essere indicati ad individuare se si tratta di mcs o tilt. Le premetto che mio padre rifiuta l’ipotesi di avere un problema e pensa che il problema è di chi lo circonda che usa detergenti sbagliati o in maniera sbagliata. La prego mi risponda e mi aiuti. Cordiali saluti
RISPOSTA
Gentile signora,
ciascun individuo ha una sensibilità olfattiva che può variare in modo elevatissimo da una persona all’altra ed anche, come il caso di suo padre dimostra, da un momento all’altro della vita. In alcuni casi questa ipersensibilità si traduce solo in un fastidio, in altri diventa una grave sofferenza, perchè l’organismo mette in atto, ad ogni stimolazione spiacevole, una reazione di evitamento che coinvolge il sistema nervoso autonomo. Ci possono essere così numerosi sintomi e anche, naturalmente, uno stato di irritazione e di stanchezza. Si tratta di una condizione abbastanza comune, che colpisce molte migliaia di persone, e che non ha una cura farmacologica. La diagnosi è compito del medico ed è esclusivamente clinica, non esiste nessun test diagnostico che sia ritenuto internazionalmente valido e riproducibile. La terapia è rivolta ad attenuare i fastidi del soggetto colpito e ad insegnargli a gestire l’esposizione ad odori, che è molto comune. L’evoluzione della patologia, nella maggior parte dei casi, è benigna.
