DOMANDA
Salve, sono un ragazzo di 20 anni che ha subito una settimana e mezzo fa un trauma acustico con acufene all’orecchio destro a causa di un concerto ad alto volume al chiuso.
Sono stato in ospedale, dove, dagli esami è risultata normoaucusia bilaterale (soglie a 20 DB su tutte le frequenze) e nessuna lesione timpanica, e mi è stato prescritto deltacortene per nove giorni (con dose calante) e integratori vitaminici per due settimane.
Venerdì, a distanza di una settimana dalla prima visita, ho svolto gli esami di controllo, in cui è stata segnalata ripresa quasi totale (95 % sinistro, 94 % destro) con soglie sui 15 DB per tutte le frequenze. E fin qui tutto a posto, si dirà.
Ma il problema arriva ora: per il fine settimana stesso avevo in programma due concerti, prenotati con viaggio annesso da diversi mesi (partenza il giorno stesso del controllo, concerti venerdì e domenica)… e nonostante mi fosse stato ovviamente sconsigliato da tutti, da bravo scemo, ci sono andato comunque, anche se con delle cuffie protettive per i bambini.
Ora sto temendo che i concerti dopo così poco tempo dal trauma me ne abbiano provocato un altro, anche perché da ieri sera, lunedì, ho cominciato a sentire giramenti di testa e sensazione di pienezza nelle orecchie (in particolar modo il destro) e pesantezza nella zona della testa attorno all’orecchio destro, oltre che sono aumentati l’acufene e la sensazione di scoppiettii nelle orecchie quando deglutisco o compio certi movimenti facciali.
Sto temendo parecchio perché non vorrei mai perdere parte di udito. Lei pensa che possa aver subito un altro trauma nonostante le protezioni? Nel caso, il cortisone è fondamentale o la capacità uditiva (con le relative soglie) possono ristabilirsi anche da sole? È necessario che ritorni al pronto soccorso? (Mi farei abbastanza problemi a farmi vedere lì ancora una volta in così poco tempo). È possibile che mi sparisca prima o poi l’acufene o mi sono compromesso le possibilità di guarigione? Scusi il disturbo, come ho detto sono abbastanza preoccupato e mi sento a disagio per l’errore che ho fatto. La ringrazio in anticipo per la risposta, che attendo speranzoso.
RISPOSTA
Gentile paziente
mi scuso per il ritardo nella risposta
Consideri come l’aspetto emotivo possa giocare un ruolo rilevante nel suo caso.
Con le opportune precauzioni non vedo difficoltà a ritornare a concerti
Cordiali saluti
Roberto Teggi