tiroidectomia

    DOMANDA

    Gent.mo Dottore ho 35 anni e nel 2007 mi è stato diagnosticato il morbo di Basedow. Fino ad ottobre 2011, con mezza compressa di tapazole, le cose andavano benino: il valore degli anticorpi era 3, mentre FT3, FT4 e TSH nella norma. A gennaio 2012 però ho avuto una recidiva, ne riporto i valori: FT3 4,4 FT4 1,6 TSH 0,029 ANTICORPI 12,8 e così anche a febbraio (assumendo una sola compressa di tapazole): FT3 4,3 FT4 1,4 TSH 0,013 ANTICORPI 17,7 di conseguenza si sono fatti risentire anche i vari sintomi: tachicardia, extrasistole, insonnia, diarrea, fastidio agli occhi, una lieve difficoltà a deglutire ecc. Dall’ecografia la tiroide è risultata molto vascolarizzata e un pò ingrossata ma non ci sono noduli. Successivamente il mio endocrinologo ha aumentato la terapia (4 compresse la prima settimana e poi 2) e i risultati sono i seguenti: FT3 3,0 FT4 1,0
    TSH 0,064 ANTICORPI 23,4. A questo punto vorrei sapere da Lei se è il caso di ricorrere all’intervento oppure devo andare avanti con questa altalena, alternando periodi in cui sto e recidive. Inoltre vorrei sapere: se l’ipocalcemia si presenta sempre dopo l’intervento e in quanto tempo si risolve; se gli anticorpi rimangono in circolazione e cosa potrebbero attaccare; quanto tempo dovrò aspettare prima di provare a rimanere incinta? (non ho ancora figli); potrò svolgere una vita “normale”? (ad oggi nonostante tutto frequento molto spesso la palestra);
    con la terapia ormonale sostitutiva tenderò ad ingrassare? Vi ringrazio

    RISPOSTA

    Proverò a darle una rispota di carattere generale.
    La terapia dell’ ipertiroidismo ha per scopo il controllo della eccessiva secrezione di ormone, con tre possibili mezzi: farmaci, chirurgia, radioiodio. La scelta del trattamento deve tener conto di età e aspetti individuali, oltre che della patologia di base. Le forme più frequenti di ipertiroidismo sono il gozzo tossico diffuso (m. di Basedow) e il gozzo tossico nodulare (uninodulare: adenoma tossico; multinodulare). In linea generale si può dire che nel m. di Basedow il fondamento della terapia è ridurre l’attività ormonale; dal momento che la malattia, a base autoimmunitaria, ha fasi spontanee di remissione, sembra logico preferire, almeno inizialmente, la terapia medica con tionamidi (il metimazolo nel suo caso) che non comporta irreversibili alterazioni della tiroide e che sembra interferire favorevolmente con i meccanismi patogenetici dell’affezione.
    La durata della terapia è empirica ma è abitualmente protratta per 1-2 anni durante i quali vanno programmati frequenti controlli clinici ed ormonali per gli adeguamenti posologici. Il successo a distanza (guarigione definitiva senza recidive) varia purtroppo fra 1/3 e 1/2 dei casi. In caso di recidiva, si può tentare un nuovo ciclo di trattamento.
    Nel suo caso pare ragionevole la terapia ablativa ed in particolare quella chirurgica (sintomi compressivi, oftalmopatia, desiderio a breve di gravidanza). I rischi chirurgici ed in particolare l’ ipocalcemia da danno paratiroideo sono molto rari in mani esperte. La terapia sostitutiva con tiroxina, correttamente dosata, consente una vita del tutto normale senza ripercussioni sul peso corporeo e con la necessità di facili adeguamenti posologici in corso di gravidanza, che di norma può essere programmata in tempi brevi dopo l’ intervento. Nella maggioranza dei casi gli anticorpi tireostimolanti tendono a ridursi dopo la tiroidectomia.

    Salvatore M. Corsello

    Salvatore M. Corsello

    Professore ordinario di Endocrinologia in Unicamillus, Università Medica Internazionale di Roma e docente nell’Università Cattolica nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Medicine and Surgery. Dal 1979 è strutturato nell’Unità di Endocrinologia del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” – Università Cattolica – Roma. È stato Honorary Clinical Assistant presso il St. Bartholomew’s Hospital […]
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