tiroidectomia

    DOMANDA

    buongiorno.
    Le elenco i risultati di un ago aspirato eseguito su un nodulo di 1,8 cm nel terzo superiore del lobo sinistro della tiroide.
    DESCRIZIONE MICROSCOPICA:
    l’esame citologico dell’ago aspirato e del relativo cell-block hanno evidenziato tireociti, per lo più in metaplasia ossifila, isolati e disposti in lembi.
    DIAGNOSI:
    reperto citologico compatibile con proliferazione follicolare a cellule ossifile (TIR3 – sec. SIAPEC-IAP mod.).

    Avendo anche altri noduli di dimensioni più piccole (4 e 8 mm) nel lobo destro, mi è stata consigliata una tiroidectomia totale.

    E’ questa la strada giusta ed anche l’unica percorribile, o esistono alternative all’asportazione totale della tiroide?

    grazie in anticipo,
    cordiali saluti

    RISPOSTA

    Caro lettore,

    le riporto un post precedente sull’argomento.

    Prof. Alfredo Pontecorvi

    Caro lettore,

    In ogni caso la diagnosi citologica di nodulo o neoplasia follicolare, cui corrisponde lo stadio classificativo citologico TIR 3, costituisce una diagnosi indeterminata, di dubbio citologico. L’agoaspirato, cioè, non riesce a dirci se quel nodulo è benigno o maligno. Tale diagnosi citologica ha la probabilità di corrispondere ad una lesione maligna della tiroide in circa il 15-20% dei casi. Per tale motivo, in caso di diagnosi di nodulo follicolare (TIR 3) è consigliata la verifica istologica della lesione, previa rimozione chirurgica del nodulo. Poichè, tuttavia, la stessa statistica ci dice che circa 4 noduli follicolari su 5 sono benigni ne deriva che una diagnosi citologica TIR 3 deve essere sempre approfondita e interpretata dall’endocrinologo alla luce delle altre informazioni cliniche, strumentali e laboratoristiche a disposizione. Ad esempio talvolta è possibile approfondire la diagnosi citologica utilizzando dei marcatori tumorali aggiuntivi in immunocitochimica, che consentono di rifinire ulteriormente la diagnosi citologica tradizionale, diradando, in alcuni casi, il dubbio esistente. Solo dopo questa attenta e meticolosa valutazione da parte dell’endocrinologo si potrà procedere a scegliere il tipo di trattamento o di follow-up più adeguato per quel tipo nodulo e per quel particolare paziente. Premesso che, non mi ha trascritto il risultato della calcitonina. per poter concludere sul miglior iter terapeutico da seguire occorrerebbe visionare gli ecogrammi concluderei dicendo che in considerazione del quadro citologico è probabile che lei debba comunque sottoporsi ad intervento chirurgico di tiroidectomia totale.

    Cordialmente
    Prof. Alfredo Pontecorvi

    Alfredo Pontecorvi

    Alfredo Pontecorvi

    SPECIALISTA IN MALATTIE TIROIDEE. Direttore dell’unità complessa di endocrinologia e malattie del metabolismo del Policlinico Gemelli di Roma. Direttore della cattedra di endocrinologia e della scuola di specializzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nato a Roma nel 1957, si è laureato in medicina nel 1981 e si è specializzato in endocrinologia nel 1984. Autore di […]
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