DOMANDA
Gentile prof,
ho 55 anni e da poco tempo ho iniziato a soffrire di tachicardia e dopo essermi rivolta ad un cardiologo tramite eco ho scoperto di avere dei noduli alla tiroide(in tutto 3). Mi sono poi rivolta ad un endocrinologo che mi ha fatto eseguire degli esami di lab e un agoaspirato con i seguenti risultati:
FT3 3.36 v.n. 1.71-3.71
FT4 0.91 v.n. 0.7-1.48
TSH 1.908 v.n. 0.35-4.94
anti TPO 78.47 v.n. 0-5.61
anti-tireoglobulina 0.63 v.n. 0-4.11
Giudizio citologico Tir 3 indeterminato
con la successiva diagnosi di Tiroidite autoimmune di Hashimoto.
Le pongo i seguenti quesiti:
1) è necessario asportare la tiroide?
2) sarebbe meglio utilizzare altri esami tipo la scintigrafia per una più accurata diagnosi?
3) si potrebbe attendere del tempo prima dell’intervento dato che non mostro alcun sintomo e i valori ormonali non sono alterati?
4) può essere utile ripetere l’agoaspirato?
In attesa di una risposta, La ringrazio anticipatamente.
RISPOSTA
Il problema da lei posto è uno dei più dibattuti al momento.
In sintesi: la diagnosi di nodulo follicolare “indeterminato” Tir 3 pone di norma l’ indicazione chirurgica dal momento che il 15-20% di tale lesioni è un carcinoma tiroideo all’ esame istologico definitivo.
Ciò nonostante, soprattutto nella concomitanza della tiroidite di Hashimoto, un endocrinologo esperto integrando i dati clinici, ecografici, di laboratorio e citologici può decidere per un atteggiamento conservativo con stretto controllo. In particolare questo vale per i noduli che hanno un aspetto compatibile con i noduli iperplastici della tiroidite. In questi casi si valuterà la possibilità di verificare la risposta ad un ciclo di terapia con tiroxina e la eventuale ripetizione dell’ agoaspirato nel tempo. Viceversa la scintigrafia va effettuata sulla base del sospetto clinico e di laboratorio di un nodulo iperfunzionante.