DOMANDA
Egregio Dr. Maccari buon pomeriggio, ho 35 anni, sono un fumatore moderato (5 massimo 10 sigarette al giorno) e fortunatamente godo da sempre di ottima salute se non qualche caso sporadico (una media di una volta ogni 6 anni) di tonsilliti acute -placche, gonfiore pronunciato delle tonsille palatine, febbre alta, difficoltà a deglutire ed a parlare- che non ho mai rimosso e curato con amoxicillina.
Le scrivo perché In questo ultimo anno sto curando la sesta tonsillite ed ogni volta è sempre più dolorosa.
L’esame colturale per streptococcus pyogenes ha avuto esito negativo (svolto dopo la 3a tonsillite di quest’anno). Gli esami del sangue sono perfetti.
Mi affido alla sua professionalità per chiederle:
– è possibile che il primo anno di asilo di mio figlio, siano la causa del problema? Se sì, come posso difendermi e/o prevenire?
– ho cominciato a settembre dell’anno scorso nuoto libero -3 volte a settimana per almeno 1 ora ogni sessione- Sarà una coincidenza ma potrebbe essere il cloro della piscina a crearmi queste forti irritazioni? La domanda che mi bombarda la testa è: “ho appena fatto la cura e dopo 15 giorni mi si ripresenta lo stesso problema, qual’è la causa?” Vorrei evitare di continuare ad assumere farmaci.
Il mio dottore mi ha ventilato l’ipotesi di una tonsillectomia ma io sono un pò restio. Quali sono i parametri che inducono il paziente a prendere una decisione così importante? A parte gli effetti post-operatori, possono esserci altre controindicazioni?
In definitiva dottore, cosa mi consiglia per tornare in possesso del mio ottimo stato di salute.
Ringrazio cordialmente per il suo prezioso consiglio.
Distinti saluti.
RISPOSTA
Le riacutizzazioni tonsillitiche sono sicuramente in relazione all’asilo di suo figlio più che alla piscina.
L’indicazione all’intervento di tonsillectomia è rappresentata da circa 5 episodi/anno per più di 2 anni di seguito.
La cosa più utile può essere rappresentata dall’utilizzo di vaccini anti catarrali o altre sostanze che potenzino le difese immunitarie sue e del bambino che, comunque, credendo starà meglio.
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