TOxoplasmosi dubbia e eco cerebrale

    DOMANDA

    Buona sera Dottore.Sono mamma di uno splendido bimbo di 2 mesi, nato dopo una gravidanza serena se non fosse per una dubbia sieroconversione alla toxo.Al primo controllo(10 settimana), risultano igg alte e igm positivo debole, al secondo igg sempre alte ma igm potivo, in seguito igg sempre alte igm positivo debole.Ho effettuato l’avidity da cui è risulato che l’infezione è stata contratta almeno 4 mesi prima,per cui la mia ginecologa non crede sia necessario fare la cura antibiotica.Partorisco il mio bimbo in 2 ore dall’inizio delle contrazioni con un periodo espulsivo di mezz ora.All’eco cerebrale è stata riscontrata un iperecogenicità periventricolare posteriore e spot iperecogeni puntiformi.A una settimana di vita, il mio bimbo, viene ricoverato per un ittero comparso in 3 giornata e sta sotto la lampada 12 ore e in questa occasione viene rifatta l’eco da cui l’iperecogenicità risulta sparita mentre “sfumati spot iperecogeni”.Stiamo facendo il follow-up come da programma.Successivamente viene fatto un prelievo, da cui emerge che il mio bimbo è affetto da deficit glucosio deidrogenasi, l’unica che ne è affetta in famiglia è mia madre, che lo ha preso a sua volta da suo padre ma non può averlo passato a me visto che si trasmette col gene x.Guardi io sono disperata non so più che pensare per fare mi aiuti a fare chiarezza mi sto torturando a cercare ripsote da sola, mi dica come potrebbe evolvere la diagnosi dell’eco e da cosa dipende questa situazione cerebrale.Spero di non averle rubato troppo tempo attendo una sua risposta con ansia..Grazie mille

    RISPOSTA

    Gentile signora le sue domande meriterebbero un dibattito.Cerchero’ di sintetizzare.
    Credo che di fronte ad una sospetta TOXO in gravidanza ogni medico adotta le line guida per cio’ che riguarda l’eventuale terapia in gravidanza ed eventualmente sul neonato .
    1) la sua ginecologa ha valutato il Test Elisa di avidità per IgG superiore al 30% per cui giustamente l’infezione si fa risalire da piu’ di di 6 mesi.
    2) continui a fare il follow-up come da programma
    3) ecografia cerebrale : regressione della iperecogenicità periventricolare;bisogna monitorizzare questi”sfumati spot iperecogeni ” (valutare a che livello , eventuale TAC cerebrale)
    4) il deficit di G6PD o Favismo puo’ interessare anche le femmine( secondo ipotesi Lyon) ; la carenza di tale enzima è cosi’ diffusa nella popolazione che non deve destare alcuna preccupazione.Basta fare prevenzione non facendo mai mangiare fave e non somministrare alcuni farmaci .Annualmente mi capita di assistere bambini che dalle nostre parti mangiano fave e presentano una crisi emolitica con pallore ed ittero . Solo talvolta siamo costretti ad effettuare trasfusione di sangue .
    In conclusione stia tranquilla e fiduciosa su quanto è stato e sarà effettuato sul suo splendido figlio. Roberto Trunfio