DOMANDA
Buongiorno, mio figlio di anni undici (ultimo di 4 figli) nel settembre 2017 all’improvviso durante un concerto notturno di piazza ha avuto un momento di estraniamento e imbambolamento subito rientrato. Nel mese di giugno 2018, durante un ritiro con la scuola calcio , il fenomeno temporaneo e senza perdita di coscienza si è ripetuto in piscina per due giorni consecutivi, nessuno se ne è avveduto ma al rientro il bambino mi ha riferito di aver accusato la stessa sensazione di temporaneo stordimento che lui aspettava che passasse.
A seguito di visita neurologica, due giorni fa, ha eseguito EEG che ha dato esito positivo con diagnosi di epilessia e seguente terapia : Keppra con dosaggio variabile per la prima settimana di 500 mg, per la seconda di 500 + 500 mattina e sera e a seguire poi da 1000. La mia domanda è : è calibrata la terapia tenuto conto che va presa giornalmente e a lungo a fronte di fenomeni sporadici e per fortuna parziali e senza perdite di coscienza.? aggiungo che in famiglia non ci sono precedenti. Grazie
RISPOSTA
Buonasera,
a suo figlio é stata diagnosticata una forma di epilessia che lo specialista ha deciso di trattare con Keppra. Presumo che la posologia del farmaco sia stata stabilita in base all’età ed al peso del ragazzo. La necessità della cura é insita proprio nella storia che ha raccontato: per ben 2 volte le crisi sono occorse in piscina, ponendo quindi suo figlio a rischio di annegamento. La cura va protratta nel tempo, senza timori per gli effetti indesiderati (se dovessero presentarsi, il suo specialista saprà come affrontarli).
Cordiali saluti
Prof. Umberto Aguglia